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 2016  luglio 28 Giovedì calendario

Higuain raccontato dall’amico Cassano

L’amicizia tra Antonio Cassano e Gonzalo Higuain sta per tagliare il traguardo dei dieci anni. «Lui è arrivato al Real nel gennaio del 2007. E mi ci ha trovato. Era molto giovane, ma era un bravissimo ragazzo già allora. E non è mai cambiato nel corso del tempo». Fantantonio ha seguito da Ponte di Legno, dove è in ritiro con la Sampdoria, l’operazione di mercato che ha portato l’argentino alla Juve.
Per la cifra record di 90 milioni di euro. Che ne pensa?
«Giusto così. Ha raggiunto l’apice della forma, è al massimo della maturità tecnica e personale. Vedendo le cifre pazzesche che girano e che vengono pagate per giocatori “normali”, è più che giusto il prezzo di Higuain. Secondo me, in questo momento lui non è solamente il migliore attaccante della serie A, ma una delle due punte centrali più forti del mondo. L’altro è Suarez».
Se l’aspettava che la trattativa sarebbe finita così?
«No, sinceramente. Non ricordo una Juventus che abbia accettato di pagare una clausola rescissoria così alta. Hanno scelto di percorrere questa strada perché nella prossima stagione i bianconeri vogliono puntare decisamente alla Champions League. E poi penso che una parte dei soldi che ha adesso investito su Higuain ritornerà in cassa dalla cessione di Pogba. Me l’aspetto».
La qualità migliore di Higuain?
«Le qualità, semmai. Lui è tre gradini sopra tutti gli altri. È uno che, come si dice, fa reparto da solo. Assist, gol di testa, di destro, di sinistro, l’attaccante completo del calcio moderno».
In due parole?
«Un mostro».
La Juve dopo questo acquisto ha ulteriormente allargato il gap per il prossimo scudetto?
«Assolutamente sì. Anzi, secondo me potrebbero già cucirselo direttamente sulla maglia prima di iniziare il campionato… Erano una squadra forte nella scorsa stagione e con questo acquisto di qualità si sono ulteriormente rinforzati. Ripeto, è un’operazione da Champions».
Ricordi condivisi con il Pipita?
«In realtà non abbiamo giocato molto insieme in quel Real. Lui è arrivato durante il mercato invernale e io non ero un titolare. Si vedeva, però, che aveva grande talento e anche la testa giusta. Alle fine le partite sono state quattro. Ricordo un derby al Calderon contro l’Atletico, 25 febbraio 2007. Primo tempo 1-0 per loro, gol di Fernando Torres. Nella ripresa Capello mi fa entrare al posto di Emerson e dopo pochi minuti pareggiamo. Assist mio e gol suo, di Higuain. Era stata una gran partita, ci eravamo divertiti e ancora adesso la ricordiamo con piacere».
La prossima volta che se lo troverà davanti da avversario…
«Lo saluterò con affetto e ci abbracceremo, come sempre. È una persona veramente splendida».