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 2016  luglio 28 Giovedì calendario

I cento bagagli della principessa saudita

Sotto la raffinata tranquillità del Grand Hotel di Alassio, nell’atmosfera ovattata che si addice a un hotel 5 stelle che ha fatto la storia del turismo nella Riviera di Ponente, corre una vena di nervosismo. Questa volta l’ospite è veramente importante come forse non se ne vedeva da un po’ di anni (il Grand Hotel ha riaperto nel 2010 dopo alcuni decenni di sonno) e subito nella cittadina ligure si rivangano i fasti del grande turismo internazionale. È arrivata lunedì da Nizza, dove era atterrata con il Boeing 737 di famiglia, la principessa saudita Nouf Nint Abdullah al Saud, moglie di Mishaal bin Abdullah, governatore della regione della Mecca. Ad accompagnarla, un corteo di una decina di auto dai finestrini oscurati, con una trentina di persone a bordo. I bagagli? Più di cento, il necessario per far fronte a una visita che è annunciata lunga tre settimane. La principessa vuole visitare la Riviera Ligure (notizia che ha alimentato speranze nelle boutique, da Bordighera a Portofino) ma ha in agenda una tappa anche a Milano e Torino. Intenso viso dagli occhi scuri, laureata in Medicina, la principessa è anche un’appassionata d’arte. Nel Grand Hotel tutto è organizzato: la suite di 88 metri quadrati (la delegazione saudita avrebbe voluto altre suite, ma erano già occupate), la zona in spiaggia per la talassoterapia riservata, lo staff di cucina pronto a ogni richiesta. Il menù? La prima volta gli ospiti hanno cenato in hotel sulla terrazza e dimostrato di apprezzare la cucina italiana, ravioli, pasta al pomodoro, pesce fresco; la seconda sera invece hanno prenotato in un ristorante ad Alassio. In arrivo da Montecarlo è atteso uno yacht (sembra l’Intrepid, un 70 metri con elicottero e 21 membri di equipaggio) con il quale la principessa potrebbe spostarsi lungo la Riviera con maggior comfort. Insomma, l’arrivo di Nouf Nint Abdullah al Saud, con il suo seguito, ha portato in Riviera un soffio da Mille e una notte e uno charme un po’ misterioso, l’ideale per dare un colpo d’ala al profilo turistico di Alassio.