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 2016  luglio 27 Mercoledì calendario

Per la prima volta dal 1966, quest’estate la Salerno-Reggio Calabria sarà interamente percorribile. Senza cantieri, interruzioni e, forse, anche senza code

Da vergogna nazionale a simbolo della riscossa del Sud. Questa estate, per la prima volta dalla sua costruzione – i lavori iniziarono nel lontano 1966 – l’autostrada Salerno-Reggio Calabria sarà interamente percorribile. Senza cantieri, interruzioni e, sperano gli automobilisti, le consuete ed interminabili code. L’Anas, rispettando la tabella di marcia concordata con il governo, ha aperto ieri al traffico il tratto calabrese tra Laino Borgo e Campotenese, l’ultimo ancora in costruzione. Il tratto comprende anche il viadotto Italia che con i suoi 260 metri d’altezza dal fondovalle è il secondo più alto d’Europa. Per la verità un ultimo tassello manca ancora per considerare finita l’eterna incompiuta. Ed è lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, presente ieri al taglio del nastro, a ricordarlo con onestà: «l’opera sarà conclusa definitivamente il prossimo 22 dicembre». A settembre infatti riprenderanno le attività di cantiere per i lavori di rifinitura e di nuova pavimentazione. Per il completamento dell’A3 mancherà quindi solo la realizzazione della galleria Laria, lunga circa 600 metri, il tunnel più complesso dell’intero tratto dal punto di vista geologico ed esecutivo. Insomma, bisognerà aspettare ancora qualche mese per vedere, dopo 50 anni di attesa, l’infrastruttura stradale più importante del meridione perfettamente funzionante. A opera completata, Renzi a promesso che percorrerà per intero l’A3 con il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, e soprattutto che gli investimenti non termineranno: «Gli investimenti pubblici vanno fatti, combattendo la corruzione, ma vanno fatti perchè un Paese che non li fa si sta tagliando le gambe da solo».
LE TAPPEIl 22 dicembre verrà dunque consegnata l’intera infrastruttura senza alcun restringimento. «Questa infrastruttura – ha spiegato Renzi – va nella direzione di sostenere il turismo, non diventerà più l’infrastruttura degli sprechi e dei ritardi, ma una struttura tecnologicamente all’avanguardia, con la banda larga per consentire ogni tipo di informazione. Saremo di fronte a una rivoluzione per il turismo, perché il primo elemento chiave è l’accessibilità e la qualità dell’accessibilità». Il premier ha ammesso i ritardi e i problemi che hanno caratterizzato la costruzione di quella che i giornali inglesi hanno è più volte definito come «the mafia built highway». Ma ci tiene subito a voltare pagina. «L’Italia – spiega- quando fa la sua parte, è un punto di riferimento nel mondo. Questa struttura l’abbiamo raccontata per quello che è stato, un problema». Oggi «stiamo parlando di questo viadotto che è il più alto d’Italia e il secondo d’Europa, dobbiamo avere l’orgoglio di quelli che hanno fatto l’impresa». «Le infrastrutture – ha aggiunto ancora – sono uno degli strumenti con i quali si esce dalla crisi. 
Sulla stessa linea il numero uno dell’Anas, Gianni Vittorio Armani: abbiamo raggiunto un risultato importantissimo che permetterà a coloro che si metteranno in viaggio sulla Salerno-Reggio Calabria di percorrere un’autostrada moderna, a 4 corsie, con un percorso continuativo e senza cantieri, un’opera per il riscatto del Sud, un esempio per dire che nel sud si può investire e che le opere possono essere realizzate». Per quanto riguarda l’Anas – ha detto ancora Armani – il 60 per cento dei prossimi investimenti riguarderanno il Mezzogiorno e non si tratta di promesse ma di opere effettive.