Il Sole 24 Ore, 27 luglio 2016
Il vino tarocco vale un miliardo (di danni)
Si calcola che le industrie legittime perdano ogni anno circa 1,3 miliardi di euro di entrate all’anno a causa della presenza di alcolici e vini contraffatti nel mercato dell’Unione europea per una percentuale pari al 4,4% delle vendite”legali” di alcolici e al 2,3 % di quelle dei vini.
Ma se a questo aggiungiamo gli effetti a catena su altri settori – dalla distribuzione al commercio – e sulle entrate pubbliche (mancate accise, contributi, Iva evasa), tenendo conto degli effetti diretti e indiretti, la contraffazione in questo settore provoca un calo delle vendite pari a circa 3 miliardi di euro, la mancata nascita di circa 23.400 posti di lavoro legali e 1,2 miliardi di gettito fiscale che evapora (di cui 739 milioni di euro sono costituiti da accise).
A fare i conti – come accade periodicamente sui settori più importanti per il Pil europeo – è la Euipo (l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, con sede ad Alicante, in Spagna).
Colpiti non solo i grandi produttori di vini (Francia e Italia) ma anche Germania e Gran Bretagna dove maggiormente contraffatta è la produzione di birra e altri alcolici.
In termini assoluti, la contraffazione risulta – secondo Euipo – più pesante in Spagna, che, tra fatturato e gettito arriva a rimetterci circa 350 milioni.
In Francia, secondo le stime, la contraffazione costa al settore di vini e alcolici d’Oltralpe 136 milioni di euro in mancate vendite, cui si devono però aggiungere altri 100 milioni di accise non versate.
E l’Italia? Complessivamente, tra perdite dirette (162 milioni di euro, ossia il 2,7% del mercato complessivo) e accise evaporate (attorno ai 18 milioni) si arriva a 180 milioni di mancata “ricchezza”.
Ci rimette anche la Germania: lo studio stima pari a 140 milioni le perdite per il settore produttivo tedesco, più 65 milioni di accise non riscosse. Infine, nel Regno Unito, il totale delle mancate vendite nel settore della produzione di vini e alcolici (soprattutto questi ultimi) è stimato a 87 milioni e quello delle mancate accise a 197 milioni l’anno.
«Il settore dei vini e degli alcolici nella Ue – ha detto il direttore esecutivo dell’Euipo, António Campinos – è composto per la stragrande maggioranza da imprese di piccole e medie dimensioni che impiegano mediamente 10 lavoratori ciascuna. Lo studio evidenzia l’impatto economico della contraffazione in tale settore e le relative conseguenze per l’economia della Ue nel suo complesso».
Quest’ultimo odierno è l’ottavo di una serie pubblicata da Euipo sull’impatto economico della contraffazione nei settori industriali dell’Unione Europea.
Secondo la Euipo, al netto del settore alimentare, nel solo perimetro abbigliamento-calzature, cosmetici, articoli sportivi, borse-valigie, giocattoli e orologeria-gioielleria, l’Italia perde, ogni anno, a causa della contraffazione, oltre 6 miliardi di euro di vendite. Che si mangiano anche 64mila posti di lavoro.