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 2016  luglio 26 Martedì calendario

Passaporti, armi, donne, bambini, organi, droga e anche kamikaze. Tutto quello che potete comprare nel deep web, il bazar per terroristi

Tutti noi, ogni giorno, navighiamo nel web. Facebook, email, Google o semplicemente siti per fare acquisti online rappresentano però solo il 4% di quello che il mondo di internet nasconde al suo interno. Scavando un po’, scendendo oltre i limiti dei motori di ricerca, si scopre come internet sia tanto altro. Basta un po’ di dimestichezza col mondo virtuale per approdare nel deep web, un universo sconosciuto ai più e che per molti – terroristi compresi – è una sorta di paese delle meraviglie.
Qui, si trova davvero di tutto, compreso un vero e proprio mercato nero in cui documenti, armi, donne e bambini, organi e ogni tipo di droga o veleno vengono venduti (e non sempre a prezzi esorbitanti) da personaggi senza volto né scrupoli. Tuffarsi deep web è pericoloso. Anzi, pericolosissimo. Per fare un esempio, è come passeggiare di notte da soli nel quartiere più malfamato della propria città, con i gioielli in vista.
Per accedervi, si deve utilizzare un browser chiamato Tor (letteralmente The Onion Router) che permette oltre alla navigazione anonima anche di accedere a siti «onion» (chiamati così perché anziché terminare con il più classico.it o.com si concludono con.onion) che anziché essere caricati online sono ospitati 24 ore su 24 sul computer del loro creatore. Abbiamo navigato nel deep web per un intero pomeriggio e sotto i nostri occhi, dopo una decina di tentativi falliti (i portali vengono chiusi o rinnovati con una certa cadenza per non incappare in controlli o arresti), si è aperto con un solo clic un mondo fatto di fucili da guerra venduti a «soli» tredicimila dollari e sacchetti d’eroina pura dall’Asia in super offerta a 900 dollari per 5 grammi. Il deep web, oggi, oltre a truffatori e infiltrati governativi che agiscono anonimamente per chiudere il mercato nero, ospita centinaia di jihadisti o aspiranti tali che, per poche migliaia di euro, riescono a imbastire un attentato in pochi giorni. Oltre alle armi, infatti, nel mondo oscuro del dark web si trovano pagine in cui sedicenti falsari riescono a procurare in cinque giorni documenti falsi di ogni nazione al mondo. Bastano fra i tremila e i seimila dollari per acquistare una carta d’identità europea «testata» (sottolinea l’offerente) in grado, come recita il disclaimer d’acquisto «di farvi entrare senza problemi in paesi già testati come Italia, Francia, Spagna e Svizzera».
Costa un po’ di più, circa cinquemila dollari, ottenere l’ambitissimo passaporto americano, mentre per quello britannico, spulciando sui Tor inglesi, si trovano convenienti offerte come quella che promette ben due passaporti «testati» a 2mila sterline. Dopo la strage di Nizza, nel deep web dilaga il commercio di patenti false internazionali. Per infilarne una nel portafogli basta inviare – oltre a un bonifico da mille a 1.200 dollari – anche una foto, i propri dati generici e ovviamente nome prescelto per il documento falso. E il gioco è fatto. Come se tutto questo già non bastasse a sollevare perplessità su come un mondo simile sia ancora del tutto in piedi e accessibile a (quasi) tutti, abbiamo provato ad andare ancora oltre e cercare merci pericolose.
Online esistono, a pagamento, guide su come compiere stragi, costruire bombe e addirittura canti da intonare mentre si prepara la propria strage fai-da-te. Oltre al mondo del terrorismo, della droga a basso costo, della prostituzione e della pedofilia (uno dei settori più gettonati nel mondo oscuro dei Tor), nel deep web navigano anche disperati, malati terminali, in cerca di una soluzione per prolungare la propria vita. È sulla loro pelle che il mercato nero guadagna di più. «Se mi invii un bonifico da centomila dollari mi ucciderò e il mio cuore sarà tuo». Questo è solo uno dei tanti messaggi che si incontrano nei portali di compravendita di organi abitati non solo da aguzzini spietati ma anche da persone folli, depresse o oppresse dai debiti e che farebbero di tutto pur di salvare la loro famiglia. «Organi freschi» assicurano, venduti per cifre che vanno dai ventimila dollari per un rene iracheno ai 290mila dollari di un cuore perfettamente funzionante.