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 2016  luglio 24 Domenica calendario

Un tipo noioso che non ha mai perso un voto. Ritratto di Tim Kaine

Un tipo «noioso» – come lui stesso si è definito – ma che con le sue posizioni moderate e la sua esperienza dei meccanismi politici può dare davvero una mano a Hillary Clinton nella corsa verso la Casa Bianca. Eccolo, il senatore della Virginia Tim Kaine, aria e modi rassicuranti da buon padre di famiglia (ha due figli e una figlia), sposato dal 1984 con Anne Holton, figlia di un ex governatore repubblicano. Kaine, 58 anni, non è certo la scelta che si aspettavano gli analisti quando la sfida per la nomination tra Hillary e Bernie Sanders era ancora nel vivo. L’ex segretario di Stato, si diceva, avrebbe dovuto scegliere un rappresentante dell’ala liberal del partito, come la senatrice Elizabeth Warren, per sedurre l’elettorato di sinistra che le aveva preferito Sanders. Niente di tutto ciò. Uomo, bianco (il blocco elettorale più vicino a Trump), Kaine è stato scelto invece per le sue posizioni moderate, che potrebbero aiutarla a conquistare voti al centro e a strappare gli elettori repubblicani poco convinti del miliardario.
Dalla sua, Kaine ha infatti esperienza e capacità di governo, utili per contrastare il populismo del candidato repubblicano. Non è particolarmente carismatico, né un grandissimo oratore, ma il fatto di essere stato governatore della Virginia, uno degli Stati-chiave del voto di novembre, sarà un fattore importante. Parla spagnolo – avendo insegnato da giovane per nove mesi in una scuola di gesuiti dell’Honduras – e nel 2013 ha tenuto un discorso in Senato interamente in spagnolo a favore della riforma dell’immigrazione. Ieri, poi, si è presentato con un «Somos americanos todos».
Cresciuto in Missouri da una famiglia cattolica, i suoi genitori erano talmente devoti che «se tornavamo da una vacanza alle 7,30 di domenica sera, loro sapevano in quale chiesa di Kansas City ci sarebbe stata una Messa alle 8 alla quale poter partecipare». Liceo dai gesuiti, poi Legge ad Harvard, oggi Kaine frequenta la St. Elizabeth Catholic Church di Richmond, in Virginia, città di cui è stato anche sindaco alla fine degli anni Novanta.
Visione liberale dell’economia, sostenitore dei trattati di libero scambio, nonostante la religione sia per lui importante, Kaine ha tenuto distinte la sua vita dall’attività politica. Contrario personalmente all’aborto, da governatore ha lavorato per far rispettare le restrizioni in vigore in Virginia e facilitando le adozioni come alternativa, «ma lasciando spazio alle donne per le loro decisioni». Ancora, da governatore ha supervisionato l’esecuzione di 11 condanne capitali, pur essendo «moralmente contrario» alla pena di morte. Del 2013 è invece il suo sostegno ai matrimoni gay, mentre sulle adozioni da parte degli omosessuali Kaine ha cambiato opinione nel 2012, diventando favorevole. Prima di entrare in politica alla soglia dei 40 anni, Kaine ha lavorato come avvocato a Richmond, rappresentando spesso clienti discriminati sulla base della loro razza o di disabilità. È stato in carica come governatore dal 2005 al 2009, promuovendo tra l’altro un controllo più stretto sulle armi dopo la sparatoria all’Università Virginia Tech. Successivamente è stato capo del Comitato nazionale democratico e, dal 2013, senatore della Virginia. «Non ha mai perso un’elezione», dice di lui Hillary Clinton. La quale spera che le presidenziali di novembre non rappresentino proprio la classica «eccezione».