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 2016  luglio 24 Domenica calendario

Per andare in vacanza gli italiani preferiscono la macchina

Sembra di essere tornati a quei tempi. Chi ha l’età per ricordare gli anni Sessanta non fa fatica a ritrovare il sapore delle partenze epiche di fine luglio dalle città del Nord verso Sud. Partenze notturne, con i bagagli nel retro della 500 giardinetta a fare da letto per i bambini, i padri che guidano e le madri che si occupano di ogni necessità, dalla pappa dei figli alla mappa delle autostrade (quelle già costruite).
I dati dell’Anas confermano che, complice il timore del terrorismo, nei fine settimana del giugno 2016, i primi di questo esodo estivo, il traffico sulla rete stradale italiana è cresciuto del 2 per cento. E anche il Touring spiega che «nel 2016 il mezzo più diffuso per la vacanza sarà l’auto». Paura di volare o delle mete colpite dagli attentati?
«C’è un motivo di fondo e ci sono ragioni più legate ai fatti di questi mesi», premette Gianni Bastianelli, direttore esecutivo dell’Enit, l’ente del turismo italiano. «Negli anni è cambiata radicalmente l’idea di vacanza. Il mese di ferie, che iniziava con la chiusura delle grandi fabbriche del Nord e si concludeva a inizio settembre con la ripresa dell’attività produttiva, è un ricordo del passato. Oggi si preferisce, o si è costretti, alla vacanza breve, un week-end prolungato o una settimana. Ci si sposta in auto perché si scelgono mete più vicine». E si scelgono mete più vicine anche perché alcune tradizionali destinazioni estere sono considerate a rischio.
Di un aumento delle presenze sulla rete autostradale parla anche la società Autogrill. Sarà naturalmente necessario attendere fine settembre per un bilancio. Gioca sulla ripresa del traffico anche la fine della fase più acuta della crisi. O, in ogni caso, la capacità degli italiani di adattarsi ai tempi difficili: «Lo svago è diventato ormai un bene primario per le famiglie italiane», dice Bastianelli.
Favorisce l’utilizzo dell’auto anche il calo del prezzo dei carburanti. È di ieri la rilevazione della Cgia di Mestre che segnala come, nel primo semestre 2016, il prezzo della benzina sia sceso del 7,5% e quello del gasolio addirittura del 12%. Numeri che rendono concorrenziale l’auto rispetto al treno, se non si viaggia soli.
«Dobbiamo sempre considerare il fatto che stiamo parlando di metà della popolazione italiana», sottolinea GianPrimo Quagliano, presidente della Federazione delle associazioni democratiche. L’associazione ha recentemente segnalato che, in base a un’indagine dell’Istat, ben il 48,4 per cento delle famiglie non è andato in vacanza nel 2015. Dunque lo svago estivo è assai meno diffuso di quanto non si pensi. E l’auto, sulla base dei dati Touring, è un mezzo scelto soprattutto dalla popolazione di mezza età. I ragazzi prediligono mete più lontane, si recano spesso all’estero e, ovviamente, utilizzano aerei, treni e navi. È su questa classe di vacanzieri che incidono maggiormente le drammatiche notizie di questi giorni. «Può accadere – sottolineano all’Enit – che gli italiani decidano di rimanere nella Penisola spaventati dall’idea di andare in vacanza in località considerate a rischio». Ma questo effetto non si misura tanto sul mezzo di trasporto utilizzato quanto sugli arrivi dall’estero e sulle mete prescelte. L’Italia, in questo momento, è considerata un Paese meno a rischio terrorismo di altri: «Ma solo a fine stagione – dicono all’Enit – potremo verificare se e quanto quel timore ha inciso non solo sulla meta, ma anche sulla scelta del mezzo di trasporto da parte dei turisti stranieri». Per il momento, il dato certo è che quest’estate i vacanzieri sono tornati a imboccare le autostrade. E a cibarsi di panini “Camogli” mentre si sgranchiscono le gambe in autogrill.