ItaliaOggi, 22 luglio 2016
Sono raddoppiate le uccisioni di rinoceronti
La scorsa primavera ci hanno provato anche il principe William e la moglie Kate Middleton a sensibilizzare gli indiani nel preservare i rari esemplari di rinoceronti con un solo corno che vivono in alcune zone del sub continente. Ma pare che i tentativi della coppia reale, che in aprile ha visitato il parco di Assam proprio nel giorno in cui un esemplare è stato ucciso dai bracconieri, non siano andati a buon fine.
D’altronde se questi malviventi non vengono fermati nemmeno dal piombo dei guardiaparco, che non esitano a sparare a chi caccia di frodo, figuriamoci se William e Kate potevano far breccia nel cuore dei contrabbandieri.
Loro vogliono i corni di questi animali, a tutti i costi, perché come racconta l’Agenzia France Presse in un suo reportage da Kaziranga, una zona protetta di 430 chilometri quadrati nello stato di Assam, nel Nordest dell’India, se sono in perfette condizioni possono valere sino a 100 mila dollari al chilo (circa 91 mila euro al kg). Facile immaginare come in un paese povero la possibilità di guadagnare così tanti soldi porti a infrangere la legge senza guardare in faccia nessuno, con persone disposte a rischiare la vita pur di impossessarsi di un corno.
In questa area, come ricorda Afp, sono rimasti 2.500 rinoceronti indiani. Nei primi sei mesi dell’anno, secondo le autorità locali, è stata uccisa una dozzina di esemplari, più del doppio rispetto a quanto succedeva in media dieci anni fa. I corni dei rinoceronti sono particolarmente apprezzati in Cina e in Vietnam. «Le reti dei bracconieri sono meglio organizzate, più forti e più efficienti di un tempo», racconta Amit Sharma, uno dei coordinatori del Wwf in India, specializzato nella difesa dei rinoceronti. France Presse racconta come ci siano veri e propri gruppi di guerriglieri coinvolti nel traffico di corni. Le guardie del parco girano armate con i Kalashnikov, di notte pattugliano le aree più sensibili a bordo di potenti fuoristrada e sono autorizzate a sparare a vista quando sospettano ci siano dei bracconieri all’opera. Anche per questo decine di persone sono state uccise negli ultimi anni e non tutti erano cacciatori di frodo. È successo che i ranger abbiano aperto il fuoco anche contro lavoratori che stavano raccogliendo la legna.
Anche il governo di Narendra Modi sta seguendo la situazione. Il nuovo ministro delle foreste, Pramila Rani Brahma, per esempio, ha promesso iniziative per lo sviluppo delle comunità locali, perché conscio che la povertà non faccia altro che aumentare il fenomeno del bracconaggio.