La Stampa, 22 luglio 2016
Ma la Francia senza Gauloises e senza Gitanes non sarebbe più la Francia
La Francia senza Gauloises e senza Gitanes non sarebbe più la Francia. Sono più di due marche di sigarette: sono due simboli nazionali. I pacchetti, intanto. L’elmo celtico delle Gauloises e la zingara danzante delle Gitanes richiamano due archetipi identitari, Asterix e Carmen, la più francese delle gitane spagnole.
E dire che quando uscirono sul mercato, nel 1876, le Gauloises si chiamavano in realtà Hongroises, ungheresi: il nome fu cambiato nel 1910, in un momento di acuta febbre patriottica. Si sa: nelle scuole francesi, quando ancora ci si studiava la storia nazionale e non, come adesso, quella del Mali o dell’Algeria, si partiva da «nos ancêtres les Gaulois», i nostri antenati galli. Insomma, è la Francia più Francia, perfino prima di quell’invadente immigrato italiano, Giulio Cesare. Nel 1935 vennero introdotte le «Gauloises de troupe», destinate alle fumate dei baldi giovanotti dell’Armée e restate per decenni nei loro kit di sopravvivenza. Ci pensò poi Simone Veil, ministra della Salute, a spiegare ai generali che si sopravvive meglio senza fumare.
Che fossero le sigarette preferite dagli intellettuali in generale e da quelli di sinistra in particolare lo ricorda sopra Vittorio Sabadin. Ma le celebrò anche la cultura pop. Nel ’64, Léo Ferré dedicò loro una canzone, La gauloise, che nel ’72 divenne La gitane: ma lui era in perfetta malafede, dato che fumava le Celtiques. E nel film La traversée de Paris (1956), Louis de Funès consegna un pacchetto di Gauloises a Jean Gabin: i due mostri sacri del cinema francesi uniti dalla sigaretta. Dici Gauloises e le immagini sono subito quelle di una Parigi in bianco e nero da Front Populaire o da Maggio 68, oppure, per passare dal pubblico al privato, da baci di Doisneau. Tutto un ballo in piazza e una metro fumosa, una fisarmonica e un’inchiesta del commissario Maigret (che però di suo fuma la pipa, anzi le pipe perché ne ha una collezione).
Sembra impossibile che Gauloises e Gitanes possano sparire da dietro lo «zinc», il banco, degli innumerevoli «bar-tabac» di Francia. Eppure forse capiterà. Prima della Grande guerra fu proposto di vestire le truppe in mimetica invece che nelle loro reboanti tenute napoleoniche. Il ministro competente (si fa per dire) disse di no con questa lapidaria motivazione: «Le pantalon rouge, c’est la France», i pantaloni rossi sono la Francia. Poi si capì che aiutavano i mitraglieri tedeschi a mirare, e furono fatti sparire senza clamore. La Francia è sopravvissuta lo stesso (anzi, è pure l’ultima guerra che sia riuscita a vincere). Sopravviverà anche se il casco delle Gauloises e la zingara delle Gitanes finiranno, come dire?, in fumo.