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 2016  luglio 21 Giovedì calendario

L’Isis e i malati psichici, il rapporto dell’Europol

Organizzare un attentato come quelli di Parigi e Bruxelles richiede molto tempo e una logistica perfetta. Molto più semplice è invece arruolare lupi solitari, meglio se con una mente disturbata che li porterà a creare il maggior danno possibile. È questa la nuova strategia dell’Isis in Europa, secondo l’ultima analisi di Europol che ha individuato un elemento comune nei recenti attacchi di Nizza, Orlando, Magnaville, e Wurzburg: nonostante le rivendicazioni, in nessuno di questi lo Stato islamico è stato direttamente coinvolto. Potrebbe quindi essersi solo preso il merito di gesti di squilibrati, sui quali l’ideologia jihadista agisce da fattore aggravante di una patologia già esistente.
«Non ci sono prove che l’attentatore di Nizza si considerasse un membro Isis», scrive infatti l’Agenzia europea antiterrorismo e criminalità nel suo rapporto. È stato detto che «si era radicalizzato in poco tempo e aveva consumato propaganda Isis prima dell’attacco», così come a Wurzburg i media hanno detto che nella stanza del giovanissimo terrorista c’era una bandiera del Califfato fatta a mano. Ma la loro «affiliazione al gruppo non è chiara». Per Europol, infatti, un indizio è contenuto anche nelle rivendicazioni: l’agenzia Àmaq ha detto di aver ricevuto informazioni da una fonte non identificata, «in contrasto con la chiara responsabilità» espressa per Parigi e Bruxelles. Una differenza che indicherebbe come l’Isis voglia mantenersi «affidabile», qualora dovessero emergere informazioni che contraddicono la versione passata finora. In poche parole: il regime del terrore ha interesse ad attribuirsi gli attentati, ma mantiene la dovuta cautela perché sa che i lupi solitari non sono veri combattenti per la jihad, e presto potrebbe venire fuori la verità.
IL DISORDINE MENTALE Anche perché, alla base delle stragi, ci sarebbe quasi sempre un problema mentale. Secondo il rapporto antiterrorismo consegnato alla Ue, «nonostante molti lupi solitari leghino i loro atti a religione o ideologia, il problema psichiatrico non deve essere trascurato». Nei casi dove l’attentatore ha un disordine mentale, infatti, «l’ideologia può avere un effetto aggravante, portando a scelte di target differenti e ampliando l’attacco». Anche il terrorista di Nizza, sottolinea l’Europol, «soffriva di una seria questione mentale ed era in cura». E a una «porzione significativa di foreign fighters sono stati diagnosticati problemi della stessa natura» prima che decidessero di unirsi agli uomi del Califfo. Oltre a Mohamed Lahouaiej Bouhlel, soffrivano di patologie psichiatriche l’uomo che il 21 dicembre a Digione si è gettato con l’auto contro dei pedoni provocando 13 feriti, e quello che il giorno dopo l’ha imitato scagliandosi con il suo furgoncino nel mercatino di Natale, uccidendo una persona e lasciandone 9 ferite prima di pugnalarsi.
LE CIFRE Dati alla mano: circa il 35 per cento dei lupi solitari che hanno compiuto attacchi tra il 2000 e il 2015 aveva problemi di tipo psichiatrico. Aspetto non secondario, perché è proprio con queste persone che il reclutamento avviene con maggiore facilità. In Finlandia, a esempio, puntano soprattutto ai giovani teppisti o ai ragazzi senza famiglia. In Slovenia c’è un fenomeno di reclutamento presso la comunità rom cui vengono promessi soldi. In Belgio e in Olanda invece si fa leva sull’aspetto familiare, e si cerca un contatto tramite parenti.
A questo poi va aggiunto un altro particolare evidenziato nel rapporto, e cioè che esiste la possibilità che in futuro si verifichino in misura «crescente» azioni «violente commesse da individui o da piccoli gruppi» appartenenti all’estrema destra, «sotto forma di lesioni personali o attacchi incendiari», come pure «di azioni più violente, incluso l’omicidio». Tutto questo potrebbe avvenire come conseguenza al malessere che generano gli ingressi di immigrati clandestini nell’Ue. Tanto che – continua l’Europol – «alcuni Stati membri hanno notato sviluppi verso forme di giustizia fai-da-te, con la creazione di ronde di civili nelle strade».