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 2016  luglio 21 Giovedì calendario

Il ragazzo che aveva picchiato un disabile a Sassari è stato arrestato

L’ultimo atto di arroganza, Bachisio Angius, l’ha compiuto con le manette ai polsi, mentre i carabinieri gli notificavano l’ordine di arresto: «A me non mi picchia nessuno, nessuno può osare sfidarmi». Il bullo che ha malmenato un disabile in discoteca, e che diceva di essersi pentito, continua a dimostrarsi spavaldo. E anche per questo il giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura cautelare in carcere. Bachisio Angius, scrive il Gip, è un soggetto ad alta pericolosità sociale e potrebbe compiere di nuovo reati simili. Il rischio, si legge nell’ordinanza, deriva principalmente dalla lunga sfilza di reati simili. «Ha numerosi precedenti: lesioni, minacce, detenzione abusiva di armi, fuga dopo un incidente con feriti, guida in stato di ebbrezza, esplosioni pericolose, e diffamazione – spiega il comandante del Reparto territoriale di Olbia, Alberto Cicognani – Qualche anno fa era stato arrestato dopo essersi presentato con un fucile in una discoteca di Sassari per minacciare un buttafuori».
Il fatto più grave è quello avvenuto all’alba del 10 luglio nel piazzale di una discoteca di San Teodoro a una trentina di chilometri da Olbia. Bachisio Angius aveva deciso di festeggiare il compleanno e con un gruppo di amici e ha portato in giro per locali anche Luca, un trentasettenne di Olbia che affronta da quando è nato una serie di gravi disturbi cognitivi. Un disabile al 90 per cento, un ragazzo timido e indifeso. Nel parcheggio del locale Angius si scaglia contro Luca come una furia. Lo picchia selvaggiamente, lo riempie di schiaffi e pugni fortissimi. Lo stende e minaccia di ucciderlo. Nel frattempo altri assistono alla scena, nessuno interviene e qualcuno registra tutto con un cellulare. Le immagini finiscono su Facebook. Le vede un carabiniere di Olbia, riconosce Luca e segnala tutto alla famiglia. Il padre e il fratello fino a quel momento avevano creduto al racconto che Luca ha fatto quando è tornato a casa ferito: «Ci ha raccontato che aveva avuto un incidente. Si vergognava di dirci la verità».
Il video ha fatto subito il giro d’Italia e mentre tutti si indignavano, i carabinieri hanno fatto partire le indagini. «Adesso dobbiamo proseguire con la seconda parte dell’indagine – sottolinea il capitano Andrea Senes – Dobbiamo comprendere il ruolo degli altri ragazzi che erano presenti». Qualcuno si è vantato sui social di aver visto tutto, ma poi ha cancellato il commento. E solo uno si è presentato martedì dai carabinieri di Sassari. Ma tutta la banda che si è divertita di fronte allo spettacolo terribile del disabile massacrato di botte ha davvero i giorni contati.