Corriere della Sera, 21 luglio 2016
Andiamo a vedere com’è fatta dentro questa benedetta Nuvola di Fuksas
La nuvola bianca sembra voler scappare da quella rete di travi d’acciaio che le fa da scheletro ma la imprigiona pure. Sta lì, sospesa nel vuoto, chiusa in una scatola di migliaia di metri quadrati di vetrate. Si intravede da fuori. Quasi invisibile però di giorno alle migliaia di auto e persone che le passano accanto indifferenti sulla via Cristoforo Colombo. Risplende di notte invece, quando la materia di plastica siliconata bianca di cui è fatta sembra spingersi oltre la sua gabbia di vetro. «Il mondo la stava aspettando», esulta Enrico Pazzali, ad di Eur Spa che svela «questa meravigliosa opera architettonica», che «può piacere o non piacere», ma «ora c’è ed è pronta a collaborare alla crescita di Roma».
Ci sono voluti 8 anni e trecento milioni di euro per riuscire a vederla finita. Ma dal 30 giugno scorso, la «Nuvola» disegnata da Massimiliano Fuksas, voluta da Eur Spa e realizzata da Condotte d’Acqua Spa, c’è: il nuovo centro congressuale di Roma, all’Eur, a due passi dal Palazzo dei Congressi e dal Colosseo quadrato, è pronto per partire. Il 29 ottobre l’inaugurazione ufficiale che avverrà persino in diretta tv (su Raiuno). Subito dopo, il debutto vero. Per cominciare, verrà aperto ad una casa automobilistica che l’ha scelto per mostrare le sue auto. Poi, dopo i mesi di collaudi, partirà la «commercializzazione»: «L’ambizione – dice Pazzali – è quella di fare concorrenza alle altre metropoli europee per il turismo congressuale puntando a portare, una volta a regime, fino a 400 milioni di euro l’anno come ricaduta economica su Roma».
Intanto, nel 2018, la Capitale si è già aggiudicata il congresso internazionale degli avvocati (Iba) sfilandolo a Barcellona e Glasgow: 6 mila legali da tutto il mondo entreranno negli spazi immensi della sala Plenaria di 9 mila metri quadrati al piano meno 1 dove li sovrasteranno le travi d’acciaio nere dei soffitti lasciate a vista. E poi passeggeranno per le sale al piano mezzanino e al primo, il «forum», dove ci saranno serate di gala ed eventi.
Ovunque, nell’enorme centro congressuale, che contiene fino a 8mila persone, l’acciaio è il protagonista. «Abbiamo utilizzato circa 20 mila tonnellate di acciaio – sottolinea Duccio Astaldi, presidente del consiglio di gestione di Condotte Spa —: pari quasi a 3 volte di quelle in ferro della Torre Eiffel». L’acciaio è l’armatura anche della teca di vetro che contiene la Nuvola e tutto il resto. Solo l’Auditorium si «salva», protetto e «scaldato» da 4.725 pannelli di legno in ciliegio americano e dall’arancione di 1.762 poltroncine. È in cima, alla fine di due lunghe scale mobili, ed è pensato per concerti e spettacoli. Come a dire, al congressista che arriva dall’altra parte del mondo (e che secondo una stima della Camera di commercio spende in media 1.400 euro), la Nuvola offre anche lo svago.
Appena fuori dal centro, è pronto un albergo di lusso con 439 camere: presto il bando di concorso per affidarne la gestione ad un grande gruppo internazionale. Così che l’Eur, dice il presidente di Eur Spa Roberto Diacetti, «diventi un grande hub congressuale oltre ad un business district». Non a caso Fendi, dei francesi Lvmh, ha scelto proprio il Colosseo quadrato come quartier generale. Ma la «Nuvola» potrebbe non chiamarsi più così. «Bandiremo un concorso di idee – dice Pazzali – per scegliere il nome del Centro congressi di Roma». Si scoprirà il 29 ottobre.