Corriere della Sera, 21 luglio 2016
Theresa & Angela, le due signore d’Europa
Theresa May non è Margaret Thatcher. Nemmeno Angela Merkel è Margaret Thatcher. Poca o zero ideologia, per entrambe: non avranno mai un ismo in coda al loro nome come lo ebbe la Iron Lady. Per la cancelliera tedesca ne possiamo essere certi già oggi; per la nuova prime minister britannica lo si intuisce dal debutto. Ambedue Lady di ferro probabilmente, ma unite da quello che è lo spirito del tempo nell’era della Brexit: il pragmatismo, che a loro pare venire naturale. Frau Merkel ha già invitato la signora May a Berlino: non le ha fatto grandi congratulazioni e ha detto che avrà parecchio da fare. A vederle oggi, si direbbe che i punti di somiglianza siano maggiori delle differenze. La politica e gli interessi nazionali potrebbero però spingerle in direzioni diverse. Fatto sta che dalla loro relazione dipenderà non poco del futuro del Regno Unito e della Ue.
Famiglia
Nella personalità e nello stile, hanno molti punti in comune. Non negli abiti. La premier britannica ha (ovviamente) punte di eccentricità che la signora teutonica non si sogna: non si scambierebbero mai le famose scarpe e le famose giacche. Quando si viene alla politica, però, entrambe vogliono apparire noiose e austere. Sono figlie di pastori, il padre di Merkel luterano, quello di May un vicario anglicano. Ambienti nei quali la bussola morale ha avuto un posto importante sulla tavola della cena in famiglia. E che avrà influito sul carattere riservato di entrambe. Non hanno figli. In politica, hanno salito velocemente i gradini della carriera: Merkel dopo essersi occupata di scienza e dopo l’incontro con Helmut Kohl, May già decisa a militare tra i conservatori a 13 anni. Dio e politica. Entrambe studiano i dossier, non hanno fretta di passare alla decisione ma poi sono determinate. Caratteristica che per Merkel è nota e che May ha dimostrato due anni fa, da ministra degli Interni, con un discorso davanti alla Police Federation in cui ha guardato in faccia la platea e ha elencato corruzione, incompetenza, razzismo e gravi scorrettezze che hanno caratterizzato il corpo per vent’anni.
Brexit
Il loro primo terreno d’incontro sarà stabilire modi e tempi della trattativa dell’uscita del Regno Unito dalla Ue. May vuole tempo, Merkel è disposta a darglielo. La leader britannica pare voglia aspettare il 2017 prima di formalizzare l’uscita e iniziare i negoziati: secondo qualcuno addirittura dopo le elezioni tedesche dell’autunno dell’anno prossimo, per evitare durezze «elettorali» di Berlino (e di Parigi prima). Non è detto che Merkel possa permettersi di aspettare tanto: anzi, è improbabile. Altro punto che le unisce ma non è scontato. La cancelliera tedesca vuole mantenere un buon rapporto con Londra. Ma ha chiarito che, nelle trattative di uscita, non sarà disposta a compromettere la Ue per fare felice la Gran Bretagna.
Conservatorismo sociale
Negli ultimi giorni, la premier britannica ha parlato della necessità di mettere tetti ai bonus dei top manager, di intervenire a favore dei redditi più bassi, di ingiustizie da sanare. Un lato di conservatorismo sociale che la cancelliera tedesca potrebbe condividere, anche se non del tutto sulle paghe dei manager. May, però, è più aperta sulle politiche nei confronti dei diritti civili, a cominciare da quelli degli omosessuali. Potrebbero anche litigare – ma forse meno ferocemente di quanto si può pensare – sugli immigrati. Merkel ha aperto le porte, May deve chiuderle, almeno un po’, dopo la Brexit.
Donne
Nessuna delle due è femminista e mai lo sarà. Entrambe però sono al vertice avendo messo fuori gioco uomini potenti. Come? Etica del lavoro e ambizioni formidabili. In una vignetta pubblicata da Berliner Zeitung, Merkel dice «Devi lasciare che gli uomini facciano le loro cose…» e la frase viene completata da May, «…e a un certo punto prendi il loro posto». La loro relazione, però, non sarà fondata sulla sorellanza, su un comune sentire di donne. Sarà tutta politica e centrata sugli interessi nazionali (sullo sfondo, quello europeo). Qualche confidenza, però, potranno scambiarsela. In fondo, hanno la stessa ambizione. Merkel di occupare tutto lo spazio politico tra il centrodestra e il centrosinistra. May di avere votato per il Remain e di guidare ora il Leave. Due donne, due partiti della Nazione.