la Repubblica, 21 luglio 2016
Intanto il Genoa rivuole lo scudetto del 1925
È scoppiata la febbre degli scudetti da assegnare postumi. Se la Lazio vuole in compartecipazione col Genoa quello della stagione 1914-15, lo stesso Genoa reclama da anni quello del campionato 1924-25. E non sarebbe un semplice scudetto, ma quello dello stella. E anche una maledizione da esorcizzare. Quelle cinque drammatiche partite con il Bologna interruppero infatti l’epopea del club più antico di Italia che da allora non ha più vinto niente.
Il giornalista inglese Scott Murray, quando ha compilato per il Guardian la classifica delle più clamorose nefandezze arbitrali di tutti i tempi, l’ha messa al primo posto. In confronto “la marmelada peruana”, che ai tempi di Videla spalancò all’Argentina le porte della finale mondiale, era roba da dilettanti. Perché fu il regime a decidere chi avrebbe dovuto giocare la finale, dall’esito scontato, con l’Alba Roma, vincitrice del raggruppamento del Centro- Sud. Un ruolo decisivo lo giocò un gerarca di Bologna: Leandro Arpinati. Non un gerarca qualunque, ma un amico personale di Mussolini come conferma il potere che rapidamente seppe conquistare: vicesegretario generale del Partino Nazionale Fascista, deputato al Parlamento e nel 1926, senza bisogno di elezioni, podestà di Bologna. Ma presto scalò anche i vertici dello sport nazionale: presidente della Figc dal 1926 e il 1933 (ottenne i Mondiali del 1934) e poi anche presidente del Coni. E davanti a tanta potenza l’arbitro Mauro si inchinò e compilò un referto gara che costrinse il Genoa alla bella della bella e poi anche ad una quinta partita, giocata in agosto, alle sette di mattina in un campo a porte chiuse alla periferia di Milano, quando De Prà e compagni avevano ormai smesso di allenarsi.
La Fondazione Genoa, alla quale già si deve la creazione di un museo dove sono raccolti i cimeli del club che ha portato il calcio in Italia, è al lavoro con lo scopo di ristabilire una verità storica. Un dettagliatissimo dossier, al quale stanno lavorando avvocati e storici, sarà presentato in Federazione. Per altro, però, senza un particolare sostegno da parte della società.