la Repubblica, 21 luglio 2016
L’esame di maturità ha fatto il suo tempo?
Gentile dottore,
gli esami di Stato – cosiddetta maturità – così com’è concepita costa centinaia di milioni ma è di assoluta inutilità; promuovendo fino a 998 alunni su 1000! La Commissione d’esame solo in casi estremi dà giudizi negativi. I voti della scuola sono artificiosamente resi sufficienti, così ha voluto la Gelmini; il voto minimo per la promozione, sessanta/100, risulta essere in gran parte gonfiato, di conseguenza, tutti gli altri, dovendo rispettare un equilibrio interno, vengono promossi con votazioni in eccesso. È il risultato spesso cercato ed ottenuto con determinazione dai tre docenti commissari interni, che si trasformano in avvocati difensori pur di “promuovere l’immagine della scuola”. Risultato: la media dei voti si sposta verso l’alto con il risultato che i 100/100 si sprecano e le lodi si cantano anche laddove la stessa scuola non avrebbe messo neppure un novanta! Potrei spiegarle tutte le insidie e gli inganni, dalle medie scolastiche alla correzione delle prove scritte, con particolare attenzione alla seconda, quasi mai svolta dagli alunni, e alla terza, il quizzone, con voti alti elargiti a man bassa.
Prof Gerardo Vespucci – Dirigente scolastico Istituto d’Istruzione secondaria superiore “A. M. Maffucci” di Calitri (Avellino)
L’attenzione di chi legge credo che sia attirata in primo luogo dalla frase “la seconda prova non viene quasi mai svolta dagli alunni”. Ho chiesto chiarimenti; mi è stata data questa spiegazione. Solitamente, la prima prova, con commissario sia interno sia esterno, consente a chiunque di scrivere qualcosa stante la varietà di tracce: un dieci/15, che rappresenta la sufficienza, non si nega a nessuno! Il problema si pone con la seconda prova: latino o greco; matematica o fisica; economia e così via, specifica per ogni indirizzo. Che succede qui? Quasi mai – sostiene il prof Vespucci – i ragazzi sono in grado di svolgerla in maniera ottimale! A volere essere buoni, in ogni classe ce n’è uno – due? – in grado di farlo: a costoro spetta trovare il modo di far copiare gli altri! Se il commissario della seconda prova è interno, farà di tutto per aiutare i più bravi e far partire la giostra; se è esterno si consulta con il presidente il quale, nel 90% dei casi! incoraggia ad essere benevoli: parcere subiectis, diceva Virgilio! L’affermazione è grave e credo che andrebbe verificata. Tanto più che la requisitoria continua anche per il cosiddetto “quizzone” dove i docenti interni sarebbero ridotti al rango di avvocati difensori degli alunni e della stessa scuola, pronti a “soffiare” «non solo l’indicazione delle materie, ma anche gli argomenti da studiare».
Non sono in grado di valutare queste affermazioni; rimane comunque opinione comune che l’esame di maturità, più volte aggiustato nel tentativo di adeguarlo, ha fatto il suo tempo, ridotto a una burla rispetto a quando, mezzo secolo fa, si portavano tutte e nove le materie di tutti e tre gli ultimi anni. Nella sua crisi si rispecchia quella di un intero sistema educativo che risente dei tumultuosi cambiamenti in corso e ha molte difficoltà ad adeguarvisi cercando di tenere insieme la maggior possibile serietà senza spegnere il possibile interesse degli alunni che ormai hanno tutt’altro per la testa.