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 2016  luglio 21 Giovedì calendario

La rissa sulle intercettazioni tra Berlusconi e le olgettine

Il Senato, a scrutinio segreto, ha deciso che la procura di Milano non potrà usare nel processo Ruby ter contro Silvio Berlusconi alcune intercettazioni dove parla con due “olgettine”. Hanno votato a favore del Cavaliere, e contro la proposta della Giunta per le autorizzazioni che proponeva di dare il via libera all’uso delle intercettazioni, 130 senatori. I sì all’utilizzo sono stati 120. Otto gli astenuti, ma al Senato questa scelta equivale ad un no. Un esito che ha scatenato le proteste verbali dei grillini che hanno protestato vivacemente in aula. Al punto che il presidente Piero Grasso è stato costretto a sospendere la seduta.
Lo scontro è però tracimato fuori dall’aula con senatori del Pd e senatori grillini che si sono accusati reciprocamente di avere “salvato” Berlusconi. Per motivi più o meno nobili. E aleggiano spettri antichi. «Sono come la Lega che salvò Craxi nel 1992. Parlano di moralità ma agiscono nell’ombra, giocano sporco», accusa il senatore Pd Luciano Pizzetti, sottosegretario alle Riforme. Il discorso e la polemica si allargano proprio alle riforme. «Prove di alleanza in aula tra M5S e destre. Ora insieme uniti dal voto segreto a difesa di Berlusconi, domani contro il referendum» si affretta a twittare il senatore dem Andrea Marcucci. I grillini però ribattono con la stessa moneta ed evocano il ritorno del Patto del Nazareno. «Il Pd con il voto segreto salva Berlusconi e prova a puntellare la sua sempre più scricchiolante maggioranza» accusa il senatore Stefano Lucidi. Secondo il capogruppo pentastellato è «un modo subdolo, dando la colpa ad altri come già accaduto in altre occasioni, giocato sulla pelle della giustizia, per provare ad assicurarsi anche un comportamento benevolo da parte dei berlusconiani e del loro potente sistema mediatico nel referendum costituzionale».
La polemica sale di tono. E si portano altri argomenti a favore della tesi dell’imboscata o dell’inciucio che avrebbe come altro contraente Forza Italia. Così il presunto voto pro-Berlusconi dei grillini viene letto come un ringraziamento al centrodestra per i voti a favore della Raggi o dell’Appendino. O come un grazie per il sostegno di Forza Italia al rinvio del voto su Michele Giarrusso, senatore grillino che una procura siciliana vuole processare per diffamazione. «Pd salva Berlusconi e accusa il M5S. La prima gallina che canta ha fatto l’uovo», replica ironico il grillino Nicola Morra. E Loredana De Petris, capogruppo di Sinistra italiana, dice che «appare piuttosto evidente una manovra di avvicinamento di governo e Pd a Forza Italia».