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 2016  luglio 20 Mercoledì calendario

Lo schianto in aereo con il tesoro a bordo. Il giallo di Unister

Una vicenda con tutti gli elementi di una spy story, degna di un romanzo di Fredrick Forsythe. Un aereo che cade sulle montagne della Slovenia, un incontro misterioso a Venezia, valigie piene di soldi e un imprenditore geniale, cresciuto dietro la Cortina di ferro e diventato ricco rivoluzionando l’industria dei viaggi, che muore in quell’incidente aereo. E adesso, la sua azienda, a quattro giorni dalla sua morte, dichiara fallimento.
Facciamo un passo indietro. Anzi, due. Thomas Wagner nasce nel 1978 nella Germania est. Quando cade il muro di Berlino, è pronto per il capitalismo. A soli 23 anni fonda la sua prima Start up per internet, mentre studia ancora all’università. Poco a poco, sfornando un sito per viaggi di successo dopo l’altro – nel Paese che sforna più turisti al mondo, la Germania – diventa miliardario. “Ab-in-den-Urlaub.de” (tradotto: andiamo in vacanza), ha tre milioni di visitatori al mese. Per dire. Nel 2002 Wagner fonda Unister, pensato come un sito di scambi per studenti, che cresce velocemente fino a diventare un piccolo impero del web, com quaranta siti all’attivo. Azzecca alcune campagne pubblicitarie, come quella del sito per trovare voli aerei “fluege.de”.
Attualmente Unister impega mille persone, ma il genio creativo di Wagner non è stato accompagnato da una capacità altrettanto brillante di gestire le finanze. Per non dire altro.
Con il successo, arrivano i primi guai seri. Nel 2012, la polizia fa irruzione nel quartier generale di Wagner e arresta lui e un altro manager per il sospetto di evasione fiscale e di vendita illegale di prodotti assicurativi. Wagner nega tutto. Ma l’anno successivo è di nuovo nei guai.
Nel 2013 la polizia scopre una frode ordita da lui su 60mila voli Lufthansa venduti illegalmente, a prezzi gonfiati, sui siti Unister. In un’intervista dell’anno scorso ha sostenuto di essere stato trattato «ingiustamente». E rivela, candidamente: «quando cresci come creatore di start-up e ti concentri ogni giorno sul business operativo, la roba amministrativa non è proprio il tuo focus principale».
Così, sono cominciatele prime dismissioni, come il sito “Geld.de”. Altri colloqui erano in corso per ulteriori vendite, ma nessuno si era concluso con successo. Per questo era arrivata la decisione di nuovi tagli, come i 150 esuberi annunciati l’anno scorso che avrebbero dovuto garantire risparmi per 30 milioni di euro. Wagner non lo saprà mai.
È morto la scorsa settimana in un incidente aereo sulle montagne slovene, insieme ad un cofondatore di Unister, Oliver Schilling.
Nell’aereo sono state trovate misteriose valigie con milioni di euro in contanti. Secondo alcuni media, erano soldi che il patron di Unister voleva usare come garanzia per un prestito più ampio. Wagner stava tornando da Venezia, dove aveva incontrato dei potenziali investitori. Quattro giorni dopo, la sua azienda pioniera del web ha portato i libri in tribunale.
Lucas Flöther, l’amministratore che dalla morte di Wagner presiede Unister, ha detto che la decisione di dichiarare insolvenza riguarda la controllante, non le controllate, che continueranno ad operare normalmente. E ha espresso l’auspicio che dopo questo momento di difficoltà immediato il gruppo si possa riprendere «nel lungo termine». Ma nel lungo termine, come diceva qualcuno, c’è poco da stare allegri.