20 luglio 2016
I nomi dei cinque italiani morti a Nizza • Le epurazioni di Erdogan colpiscono 60mila persone • L’attentatore del treno tedesco apparteneva all’Isis • La moglie di Trump ha copiato il discorso di Michelle obama • Il Cio decide sulla Russia • Cinquecento i cacciati dal M5S • Un robot come assistente domestico
Nizza Ieri le autorità francesi hanno dato ufficialità alla lista delle vittime italiane del massacro di giovedì scorso, sulla Promenade des Anglais: sei morti, compreso un giovane studente universitario italoamericano. Si tratta di Carla Gaveglio, 48 anni, di Piasco; Angelo D’Agostino, novantenne, vedovo, compagno di Maria Grazia Ascoli, 79 anni, segretaria in pensione, entrambi milanesi; Angelo D’Agostino, 71 anni, ex dipendente della Ledeen, e la moglie Gianna Muset, 68 anni, di Voghera; infine Nick Leslie, 20 anni, di San Diego ma con radici italiane, studente di Berkeley, arrivato in Francia per un periodo di studi. Quindi tutte le 84 vittime della strage del 14 luglio sono state formalmente identificate. Tra queste, anche una trentina di musulmani, in gran parte franco-tunisini come l’attentatore. Ad affermarlo è il vicepresidente del Consiglio regionale del Culto Musulmano, Boubekeur Bekri. Il rimpatrio delle vittime italiane sarà nelle prossime ore. In ospedale ci sono ancora quattro italiani, una donna (che ha riportato una frattura e un trauma cranico) è stata dimessa (Peggio, Sta).
Turchia In Turchia le epurazioni di Erdogan sono molto ampie. Il bilancio totale, fra detenzioni, licenziamenti, epurazioni è di 60mila persone, tutte accusate di essere al servizio dell’imam e magnate dei media Fethullah Gulen. Solo al ministero dell’Istruzione sono state licenziati 15mila insegnanti, a 21mila privati è stata tolta la licenza. Il Consiglio per l’istruzione superiore ha inoltre chiesto le dimissioni di 1.577 decani e rettori universitari in tutto il Paese. Mentre 492 religiosi hanno perso il posto al Direttorato per gli Affari religiosi, che controlla e seleziona gli imam. E poi 257 al gabinetto del primo ministro e 100 ai servizi di Intelligence. L’Alto Consiglio per la radio e televisione annuncia il ritiro della licenza a 24 emittenti, tutte vicine all’imam, mentre a 34 giornalisti viene ritirata la tessera (Stabile, Sta).
Germania È stato mostrato un video, attribuito all’Isis, in cui si vede Muhammad Ryad, il diciassettenne afgano che ha colpito con l’ascia a bordo di un treno tedesco (vedi Fior da fiore di ieri), che dice: «Sono un soldato dello stato islamico e l’Isis vi colpirà ovunque, nei vostri Paesi, nelle città, negli aeroporti. Vi combatterò finché avrò sangue, vi massacrerò». Nella sua operazione ha ferito quattro turisti provenienti da Hong Kong, tre gravemente. Il ragazzo è stato ucciso da una pattuglia, appena sceso dal treno. In camera sua è stata trovata una bandiera dell’Isis dipinta a mano. Anche la maglietta che si era messo addosso per fare il «soldato» dell’ascia sul treno e poi farsi ammazzare aveva dipinti gli stessi simboli. Era arrivato in Germania un anno fa dall’Afghanistan, da solo, ha vissuto per un anno al centro di accoglienza della Kolping House di Ochsenfurt ed è andato a scuola facendosi benvolere al punto che una famiglia lo aveva appena preso con sé. Per provare a spiegare il suo cambiamento improvviso, il procuratore fa sapere che la sera prima dell’attentato Ryad aveva saputo della morte di un caro amico in Afghanistan (Foschini, Cds).
Trump A Cleveland Donald Trump ha ricevuto ufficialmente la candidatura repubblicana alla Casa Bianca. I delegati alla convention gli hanno infatti dato la maggioranza dei voti. Il fatto clamoroso della giornata è il discorso tenuto dalla moglie di Trump, Melania, che sembra ampiamente scopiazzato da quello di Michelle Obama del 2008. Ciò ha provocato critiche allo staff del candidato che ha preparato il discorso e anche tra i delegati repubblicani c’è chi ha chiesto il licenziamento dei responsabili. Esempi di frasi copiate. Melania: «Sin da piccola i miei genitori mi hanno insegnato alcuni valori: che devi lavorare duramente per quello che vuoi nella vita, che sei vincolato alla parola data e che farai ciò che dici e manterrai le promesse, che tratterai la gente con rispetto»; Michelle: «Barack e io siamo stati cresciuti secondo alcuni valori: che devi lavorare duramente per quello che vuoi nella vita, che sei vincolato alla parola data e che farai ciò che dici, che tratterai la gente con dignità e rispetto»; Melania: «Noi vogliamo che i nostri bambini in questa nazione sappiano che l’unico limite per i nostri successi è la forza dei nostri sogni e volontà di lavorare per realizzarli»; Michelle: «Vogliamo che i nostri bambini, e tutti i bambini del Paese, sappiano che l’unico limite peri nostri successi è la forza dei nostri sogni e volontà di lavorare per realizzarli» (Tito, Rep).
Doping A proposito dello scandalo doping in Russia, il Cio (Comitato olimpico internazionale) ha deciso che gli atleti dovranno individualmente fornire le prove della loro correttezza alle rispettive federazioni internazionali: spetterà a queste decidere sulla partecipazione ai Giochi di Rio. Comunque il Cio non organizzerà e non concederà il patrocinio per qualsiasi evento sportivo in Russia, compresi i Giochi Europei in programma nel 2019. Né darà l’accredito alle Olimpiadi di Rio a qualsiasi funzionario del ministero dello sport russo o a qualsiasi persona implicata nel sistema di doping di stato, citata nel rapporto McLaren (Audisio, Rep).
M5S Ernesto Tinazzi, fondatore di uno dei primi meet up (come si chiamano tra i Cinque Stelle i circoli), dice che dal partito di Grillo sono state cacciate 500 persone, «sbattute fuori prima di un certo regolamento e comitato d’appello o procedura minima di facciata». A questi 500 vanno sommati gli «espulsi» in senso tecnico, almeno altri 300 in tutta Italia che (dopo il varo del Regolamento del 23 dicembre 2014, ora dichiarato «nullo» dal Tribunale) hanno ricevuto una mail con una comunicazione. Trentasei espulsi a Napoli, una trentina a Roma, almeno 50 espulsi in Emilia, una decina in Calabria (Iacoboni, Sta).
Robot L’Istituto italiano di tecnologia di Genova ha progettato e costruito il robot per uso domestico. Si chiama R1, o Robot1 ed è pensato per essere usato a casa o in strutture sanitarie. E un computer in forma umanoide con ruote e mani. Il volto è uno schermo led a colori che può mutare espressione, le sue mani sono rivestite di una pelle artificiale in grado di avvertire e calibrare la pressione. Alto 1 metro e 20, estensibile fino a 1 e 45, con braccia estensibili a loro volta, pesa 50 chili e si ricarica come un cellulare. I comandi si possono dare a voce o tramite un telecomando. Il prototipo costruito all’Iit, un pezzo unico, è costato 50mila euro; nella fase di preindustrializzazione scenderà a 25mila; e quando, fra circa 18 mesi, sarà pronto per entrare in produzione di massa, grazie all’intervento di un investitore privato, potrebbe costare circa 8mila euro (Dellacasa, Cds).
(a cura di Daria Egidi)