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 2016  luglio 19 Martedì calendario

Il lato oscuro di Hitchcock, l’uomo che riusciva a fare paura a se stesso

Alfred Hitchcock, il maestro del brivido, il genio della suspense. Con quella sua apparenza bonaria: l’enorme silhouette, il panzone era una specie di zio tranquillo, dall’aspetto un po’ buffo, come un’upupa. Beh, avevamo sempre sospettato che, sul set e nella vita privata, Hithcock non fosse un angelo. E avevamo sempre intuito che l’uomo che aveva immaginato Norman Bates pugnalare le sue vittime nella doccia del Bates motel dovesse avere, nascoste nelle tasche dell’anima, un bel po’ di zone oscure. Ora, un libro curato da Peter Ackroyd – scrittore e studioso inglese, autore di biografie su William Blake e T.S. Eliot – conferma i sospetti. Ackroyd non è un fanatico di cinema, ma un biografo. E illumina, come altri non hanno fatto, i lati oscuri della vita del regista. Il volume uscirà il prossimo 25 ottobre: ne offre ampie e clamorose anticipazioni il Daily Mail, in un articolo di Caroline Howe. Hitchcock, sostiene Ackroyd, ebbe un matrimonio privo di rapporti sessuali. Amava travestirsi da donna. Era ossessionato dalle sue attrici: Grace Kelly, Janet Leigh e Tippi Hedren, per la quale sviluppò una vera e propria mania, pretendendo di controllare ogni dettaglio della vita di lei, fino quando le cose non degenerarono.
Dietro la maschera del Genio della suspense, c’era un obeso che odiava il suo aspetto. Un ragazzino solitario, cresciuto nella periferia di Londra. Alfie, o Fred, come veniva chiamato, aveva paura persino di alzarsi dal letto: protetto dalle coperte, immaginava grandiosi viaggi attraverso l’Europa, usando orari dei treni e mappe, per poi accontentarsi dei treni locali. «Ero terrorizzato dalla polizia, dai padri gesuiti, dalle punizioni corporali», confessava. «Adesso, mi prendo la rivincita terrorizzando la gente». Hitchcock ebbe una moglie, Alma Reville, che iniziò a lavorare con lui come montatrice, e che divenne compagna di lavoro di tutta la sua vita. Alma rimase subito incinta della loro figlia, Patricia. Ma questa fu la fine della loro vita sessuale. Hitch afferma di aver fatto l’amore con lei solo la prima notte di nozze. Un’amica di famiglia, Dorothy Wegman, descrive la coppia come «quello strano ometto e quella dolce donna vestita da maschiaccio». Ci sono foto che invece ritraggono Hitch vestito da donna, e molti ritengono che appaia anche, vestito da donna, in un cameo di Intrigo internazionale. Una volta Hitchcock disse che, se non avesse incontrato Alma, «sarebbe stato un omosessuale». «Sono sempre stato eccezionalmente brutto. E quel che è peggio, l’ho sempre saputo», ha ammesso una volta il regista. Una parola sprezzante sul suo fisico poteva gettarlo nella depressione per un giorno intero.
Si vendicava creando ansia nelle sue attrici: disse a Joan Fontaine, l’attrice di Rebecca, che il resto del cast la detestava, per creare insicurezza in lei. Con Kim Novak usò una tattica diversa: la invitò a cena, e la fece sentire ignorante su tutto. Poi le disse: «Fai quel che vuoi, tanto c’è sempre il montaggio, e posso tagliare tutto quello che fai».Con Janet Leigh in Psycho, nascose il manichino della madre mummificata di Norman Bates nel camerino di lei, per sentirla urlare di terrore. E poi dette fondo a tutte le sue storie sporche, sussurrandogliele all’orecchio proprio prima di dare il ciak. Per ottenere così un’attrice terrorizzata e sdegnata allo stesso tempo. Con Tippi Hedren, l’attrice de Gli uccelli, pretese di controllare ogni dettaglio dei suoi vestiti e del suo trucco, arrivando al punto di volere dei resoconti dettagliati su tutti gli spostamenti di lei. Praticamente, l’attrice doveva stare esclusivamente con lui. La ingannò, dicendole che le scene con gli uccelli prevedevano l’uso di animali meccanici. Ma sul set usò corvi, piccioni e gabbiani veri, così che l’attrice finì coperta di escrementi. Alcuni li legò all’attrice con fasce elastiche, e uno la ferì al volto. Nel film successivo, Marnie, Hitchcock non permise all’attrice di andare a New York a ricevere un premio e a partecipare al Tonight Show. Seguì un litigio furioso, e lei fece ciò che nessuna aveva osato: lo chiamò «grasso maiale». Testimoni asseriscono che lui le chiese di toccarlo nelle parti intime. «Questo fu il limite», disse lei. Chiese di rompere il contratto. Lui promise di rovinarla: «Non lavorerai mai più. Ti distruggerò». Da allora in poi, chi rimase distrutto fu Hitchcock. Cominciò a bere e mangiare sempre più, fu sempre più isolato e triste, senza frequentare nessuno se non la moglie Alma. Morì il 29 aprile 1980, un anno dopo essere stato nominato «sir» dalla regina Elisabetta.