Corriere della Sera, 19 luglio 2016
Un bonus vita agli eredi dei dipendenti. Ecco il nuovo welfare di Luxottica
Dal lontano 2009 Luxottica si è assunta il compito di locomotiva del welfare aziendale italiano. Iniziò tutto con il carrello della spesa offerto ai dipendenti e via via quell’intuizione si è trasformata in un sistema di assistenza complementare oltre che un esempio straordinario di collaborazione capitale-lavoro. La novità di ieri riguarda il bonus vita: l’azienda riconosce un contributo di 30 mila euro agli eredi in caso di decesso di un dipendente, anche fuori dal luogo di lavoro. L’importo sale a 70 mila se nel nucleo familiare c’è un figlio minore, uno studente under 30, un disabile o anche solo se la famiglia aveva acceso un mutuo sulla prima casa. A beneficiarne saranno i 10 mila dipendenti degli stabilimenti italiani. Spiega il presidente Leonardo Del Vecchio: «Con il bonus vita inauguriamo un nuovo percorso di crescita del sistema welfare e di quella cultura di attenzione e responsabilità verso le persone che è profondamente radicata nella storia di Luxottica. Il welfare si amplia in accordo con la nuova visione imprenditoriale: pensiamo a strategie di lungo periodo, alla qualità della nostra crescita e alla sua sostenibilità. La serenità delle nostre persone e delle loro famiglie rappresenta un elemento chiave per il nostro successo».
Ieri Luxottica ha anche annunciato il varo definitivo del patto generazionale. Cento lavoratori a tre anni dalla pensione potranno chiedere il part time al 50% senza alcuna incidenza sul proprio trattamento pensionistico e al loro posto il gruppo assumerà un giovane a tempo indeterminato. Del Vecchio lo definisce «un esempio di solidarietà tra generazioni» che offre ai giovani l’ingresso nel mondo del lavoro e ai lavoratori un fine carriera più soft «senza che l’azienda perda il valore della loro esperienza». In questi anni l’esempio di Agordo è stato replicato in molte altre aziende (anche bancarie) e rappresenta un esempio di innovazione sociale negli anni della Grande Crisi. Per Del Vecchio «è un nuovo modo di investire sulle persone superando i confini del sostegno economico di breve periodo» e con l’aggiunta del bonus vita «il messaggio che diamo alle famiglie è che non saranno sole nell’affrontare i momenti di difficoltà». È il riconoscimento del primato del capitale umano nell’industria di oggi che Del Vecchio sintetizza così: «I nostri talenti sono il bene più prezioso e hanno reso possibile il mio sogno di creare un’azienda di successo».