Corriere della Sera, 19 luglio 2016
Un protagonista di reality a capo dell’America e un’ex modella di biancheria intima come first lady. Ecco la nuova possibile coppia presidenziale
È il primo protagonista di reality a vincere le primarie per la Casa Bianca; e ha fatto partire la sua convention con degli oratori da reality, e sembra aver senso così. Si è iniziato con Will Robertson di Duck Dynasty – su una famiglia della Louisiana che produce richiami per anatre, un culto assoluto – e si è finito con Melania Trump, che ora, di fatto, è concorrente di America’s Next Top Model. Sul serio. Se Donald Trump vincesse, sarebbe la prima First lady ad aver fatto la modella di biancheria intima; anche la prima ad aver vissuto a Milano in quanto modella – alla fine degli anni Ottanta, nientepopodimeno, e anche qui la narrazione pare avere una sua coerenza – e la prima moglie numero tre. La prima straniera dopo Mrs John Adams che era inglese, la prima a non avere l’inglese come madrelingua. Trump nata Knauss è slovena, ha 46 anni, un figlio di dieci, vive quasi sempre nel villone di Palm Beach, non parla quasi mai in pubblico forse per via dell’accento slavo un po’ duro e della non enorme carica umana. Gli studiosi di storia delle First ladies – purtroppo esistono – la analizzano con cautela, perciò. I più trumpofili, notando che è bella e sposata con un uomo ricco, suggeriscono «potrebbe essere un tipo alla Jackie Kennedy». I più elitari, che insistono nel marcare la differenza tra un’icona e una bonona, notano che Jackie era un’appassionata d’arte, parecchio elegante, sobriamente carismatica nella tragedia. Knauss Trump, intervistata sulle sue eventuali attività alla Casa Bianca, ha risposto: «Sono coinvolta in molte associazioni benefiche. Molte, molte, si occupano di bambini, si occupano di molte malattie diverse» (in America e altrove, con la scusa della beneficenza si organizzano serate mondane, ndr). In ogni caso, sarebbe una moglie decorativa e in secondo piano: per discorsi ed eventi da moglie di candidato, in campagna elettorale, c’è Ivanka, la figlia prediletta, decisa, articolata, neanche lei simpatica però efficace. Però: nessuna delle due riuscirà probabilmente a far piacere alle elettrici un candidato che chiama le donne «grassi maiali», e altro. Sette su dieci hanno un’«opinione sfavorevole» di lui. Poi, se lo voteranno, sarà per altri motivi (Melania non ha per ora molto successo neanche con la sua storia di emigrante, è arrivata a Manhattan da supermodella e ha sposato un riccone; poi si vedrà).