Libero, 17 luglio 2016
Sempre più italiani preferiscono andare in ferie a luglio. Qui i numeri
Luglio, col bene che ti voglio... Sempre più italiani abbandonano il solleone di agosto per le ferie. Già: avete presente quella ressa da stadio sotto l’ombrellone, magari proprio a ferragosto, con i bambini che schiamazzano, gli adulti che confabulano a voce alta di fantacalcio («Io punto tutto su Barzagli, Higuain non so, forse se ne va», «Costi quel che costi, Chiellini è mio»), il bagnino che corre da una parte all’altra e la fila al buffet dell’albergo la sera alle otto? Una confusione tale da trasformare quella settimana di relax in un mezzo inferno, vero? Tranquilli, c’è rimedio. Almeno così devono aver pensato i 15 milioni italiani che, quest’anno, hanno preparato valigia e borsone con largo anticipo: biglietto in tasca, infatti, hanno preferito pertire a luglio.
A dare i numeri dei vacanzieri «smart» è un’indagine targata Coldiretti-Ixè.
Nel 2016 quattro milioni di italiani in più rispetto all’anno scorso hanno scelto luglio come periodo ideale per le ferie. Una tendenza già registrata negli scorsi anni, intendiamoci: «Ora le scuole sono chiuse e si risparmia qualcosina rispetto all’altissima stagione», fanno sapere dalla Confederazione degli agricoltori che, tra l’altro, ha il polso della situazione perché monitora costantemente gli agriturismi dello Stivale. Intendiamoci, le partenze di agosto sono ancora le più gettonate: ma se un lato cresce la durata media delle vacanze italiane (il 34% degli intervistati starà fuori casa da una a due settimane, mentre il 24% addirittura di più), dall’altro prende sempre più piede la decisione di lasciare l’ufficio con l’inizio del caldo. Appunto: siti di prenotazione on-line come Booking.com segnano già una media di strutture piene ad agosto che si aggira intorno al 65%, ma per l’ultima settimana di luglio non va meglio. Riccione è coperta al 64%, Rimini al 56, Napoli al 66, Nervi (in Liguria) al 76 e Jesolo addirittura all’89%. Certo, il fattore portafoglio influisce (e non poco) pure sulla scelta delle vacanze.
Bastano pochi click in rete per rendersene conto, magari su quei siti che offrono offerte last-minute: una settimana a Rodi (in Grecia), a parità di giorni a disposizione, costa 275 euro a persona a luglio e ben 584 ad agosto. Stessa cosa vale per Malta (261 euro contro 535) e per la spagnola Ibiza (450 contro 637). Tanto per dire. Così sono nati addirittura siti che consigliano il luogo migliore da scegliere in caso di «vacanze anticipate». Per esempio: «The best time» ha addirittura stilato una graduatoria con le venti migliori destinazioni da non perdersi a luglio. Qualche consiglio? La Corsica, per esempio, pare sia la scelta perfetta e in queste settimane in Islanda il sole non tramonta mai. Evitate però la Luisiana (che è troppo calda e umida) e il Senegal (dove gli acquazzoni sono all’ordine del giorno). Eppure non è un caso che sempre la Coldiretti l’anno scorso sottolineava come proprio a luglio la disoccupazione sia, per certi versi, meno problematica che in altri periodi: cuochi, camerieri, addetti all’accoglienza e personale d’albergo sono figure sempre più richieste, a partire da fine giugno. «Il mercato del lavoro ha registrato un netto aumento dell’occupazione a luglio», ricordava l’associazione nel 2015. C’è da aspettarsi che, con l’aumento dei vacanzieri, anche questo trend sia confermato per il 2016, ma per avere dati certi, ovvio, tocca aspettare. Ma poi c’è il (duro) rientro in ufficio. Quella settimana dove le scartoffie sulla scrivania si accumulano senza sosta, il telefono non smette di squillare e voi siete ancora con la mente sulla spiaggia. Chi in vacanza ci va a luglio, invece, sfugge anche a tutto questo: in ufficio a metà agosto c’è sicuramente meno da fare e una volta arrivato settembre il ritmo da città è stato recuperato in pieno. Basta organizzarsi prima.