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 2016  luglio 17 Domenica calendario

«Gli ex espulsi napoletani cantano vittoria troppo presto». Parola di Roberto Fico

«Siamo molto sereni. E valuteremo quali modifiche eventualmente fare, tra Statuto e Regolamento. Anche perché la legge elettorale cambia, tante norme per associazioni e partiti stanno cambiando. Ed è normale che un Movimento come il nostro, completamente rivoluzionario sia nei suoi principi e finalità, sia nella struttura, crescendo ed evolvendosi, debba adeguare anche i suoi strumenti tecnici e organizzativi». Roberto Fico, deputato del M5S, presidente della commissione di Vigilanza Rai e soprattutto membro del direttorio del Movimento, vuole apparire a tutti i costi rilassato.
Deputato Fico, gli ex “espulsi” napoletani cantano vittoria. E provano a innescare un contagio con altre aree del vostro dissenso interno.
«Lo fanno troppo presto, e in mancanza di argomenti seri. Non vorrei che si ingigantisse un pronunciamento che rappresenta solo una delle valutazioni messe in campo dai magistrati, in via cautelare. Il giudizio di merito sulla questione delle espulsioni di Napoli si affronterà a settembre. E io voglio ribadire un concetto semplice: il Movimento 5 Stelle è nel giusto, e lo dimostrerà».
Stiamo ai fatti. L’ordinanza di questo Tribunale offre un precedente: stabilisce che le espulsioni disposte dal vostro Staff, in base al Regolamento, sono illegittime. Non poggiano su nulla.
«Ci andrei cauto. Questa ordinanza mi sembra tocchi solo la forma, le procedure. Ma vorrei provare a riavvolgere il nastro e ripristinare i pezzi mancanti del racconto. A Napoli, lo scorso febbraio, oltre 30 persone vengono espulse dal Movimento. Siamo alla vigilia delle elezioni per il sindaco, ci sono manovre e movimenti opachi in corso. E si stabilisce che chi ha creato strutture intermedie a lato del Movimento, come quelle persone, ha violato le regole di trasparenza e deve essere espulso. Loro ricorrono una prima volta al giudice ma non ottengono nulla. Anzi, gli espulsi chiedono anche di far ripetere le nostre “comunarie” per la scelta del candidato sindaco, ma il giudice respinge».
Il vostro candidato sindaco non arriverà al ballottaggio. Intanto i dissidenti impugnano la decisione ed ecco arrivare un verdetto che fa gioire anche Pizzarotti, a Parma. Ora sarete spinti a rivedere Statuto e Regolamento?
«Ripeto: non è questa ordinanza a spingerci, ma la naturale evoluzione del Movimento, e la necessità di adeguarci alle normative. Un esempio: è stata già approvata alla Camera e ora passerà al Senato la nuova organizzazione di associazioni e partiti. Quindi, faremo ciò che è giusto fare nel rispetto delle regole».
Concretamente: chi deciderà cosa e come cambiare?
«Studieremo la situazione, dialogheremo e deciderà il Movimento ».
Chi? Grillo, Casaleggio junior, il direttorio?
«Sarò ancora più chiaro. Se saranno confermati problemi procedurali dovuti al Regolamento, allora metteremo a punto strumenti ancora più adeguati. Ma noi restiamo un Movimento rivoluzionario, civico e culturale prima che politico, che affina i suoi mezzi anche giuridici strada facendo: solo per non rinunciare a quel percorso di profondo cambiamento che stiamo portando avanti, con i fatti».
I dissidenti napoletani ora chiedono le sue dimissioni.
«E cosa dovrei dire?».
Rispondere. Parlano anche di «disastro M5S firmato Fico al Comune di Napoli».
«Mi viene da ridere».
Qualcosa di più politico?
«A Napoli abbiamo dovuto fronteggiare il lavoro sotterraneo e opaco di questi personaggi. Avevamo delle zavorre che giocavano contro di noi».