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 2016  luglio 17 Domenica calendario

Marcello Pera scende di nuovo in campo con Verdini per il Sì

Fermi tutti, non è Marcello Pera a scendere in campo con Zanetti e Verdini, i novelli sposi della maggioranza renziana, ma il contrario: sono Zanetti e Verdini ad accordarsi a Marcello Pera. Almeno a sentire la versione di Pera, il capofila dei comitati per il sì al referendum costituzionale, cordata che prende le sembianze di un ritrovo di redivivi berlusconiani visto che con l’ex presidente del Senato potrebbe schierarsi anche Giuliano Urbani.
E i sogni di Zanetti e Verdini? Pensare che vorrebbero battezzare i comitati (cento, uno per ogni collegio dell’Italicum) “Cittadini per il Sì”, la fionda per la nascita del nuovo partito, appunto “Cittadini per l’Italia”, ossatura di un nuovo centro (magari anche con Alfano e Casini) che alle prossime elezioni politiche si dovrebbe schierare con Renzi pur venendo dal centrodestra (Zanetti, rivendicano ora i verdiniani a mo di prova d’amore politico, a 21 anni, nel 1994, ha votato Fi e prima nutriva simpatie leghiste). Insomma, l’acqua dell’ala centrista della maggioranza è parecchio lattiginosa dopo la nuova spaccatura di Scelta Civica, l’addio del segretario (Zanetti) che intende tenersi simbolo e nome civico per formare un gruppo a Montecitorio con alcuni fedelissimi e Verdini e poi fondare un partito filiale italiana dei lib-dem europei (Alde).
Per capirlo basta sentire cosa ha da dire Pera, da giorni indicato come frontman dei comitati per il sì di Zanetti e Verdini. Presidente, allora fa i comitati con il nuovo gruppo parlamentare? «No, io ho intenzione di fare il mio comitato per il sì». Vuol dire che usano il suo nome a sproposito? «Probabile, stia attento a quello che scrive, io il comitato lo faccio con chi mi piace, e sono pochi, al massimo 15-20 persone». Avrà collegamenti con forze parlamentari? «Non so, certo ci sarà tanta gente che vorrà aderire». E accetterà tutti? «Non farò le analisi del sangue a tutti quanti». Quindi accoglierà anche Zanetti e Verdini? «Andranno bene». Ma come spiega il suo percorso da Berlusconi a Renzi? «Non faccio politica, me ne sto a Lucca, non a Roma». Come non fa politica, e il referendum? «Lì inizia e lì muore il mio impegno». Dunque se non farà parte del nuovo partito liberale, cosa la spinge a schierarsi per il sì? «Lo faccio in omaggio alla mia memoria di ex riformatore ed ex forzista».
L’unica cosa che per ora coincide nelle ricostruzioni di Pera e del duo Zanetti-Verdini sono i tempi: i comitati, di cui Pera sarà presidente, nasceranno a giorni. Che poi riescano ad essere convincenti si vedrà, anche se gli esordi non sono stati dei migliori: il corteggiamento di Sc a Pera è iniziato con una cena carbonara nell’appartamento romano condiviso da due deputati di Scelta Civica, Rabino e Monchiero: il primo ha seguito Zanetti, il secondo, contrario alla riforma Boschi, no e ora potrebbe passare alle vie legali per il simbolo civico.