Il Messaggero, 18 luglio 2016
La fusione Verdini-Zanetti vale un milione di euro
Il gruppo parlamentare che potrebbe nascere dall’intesa fra i verdiniani e l’ex segretario di Scelta Civica, Enrico Zanetti, e alcuni deputati a lui vicini vale circa 318mila 500 euro l’anno di contributi della Camera. Se però il gruppo dovesse arrivare a 20 deputati il suo valore salirebbe a circa 1 milione 180 mila euro.
Questa è una delle ragioni che stanno spingendo i due gruppi ad intensificare le trattative che potrebbero portare alla nascita della nuova formazione entro l’estate. Il nuovo gruppo parlamentare sarebbe l’equivalente di una succursale italiana dell’Alde, i liberali europei, che rafforzerebbe la gamba centrista del governo Renzi e, di fatto, consentirebbe l’ingresso ufficiale di Ala nella maggioranza.
Sul piano economico va detto che ogni deputato che partecipa alla formazione di un nuovo gruppo di almeno 20 unità porta circa 59mila euro sotto forma di contributo annuale. Una somma che si dimezza, invece, con l’iscrizione a una componente del Misto a Montecitorio, come previsto dai criteri di ripartizione decisi dall’Ufficio di presidenza (circa 24 mila 500 euro).
Allo stato i deputati verdiniani sono 13, gli zanettiani 4 ai quali andrebbe aggiunto quello vicino al sindaco di Verona, Flavio Tosi, ex leghista.
L’unione di Ala e di ciò che resta di Scelta civica, insomma, produrrebbe un valore aggiunto, che dà anche consistenza economica e non solo peso politico a Verdini, diventato sempre più determinante per la tenuta della maggioranza, soprattutto al Senato, dove per il governo Renzi i numeri sono spesso a rischio.
LE ETICHETTE
L’ex plenipotenziario berlusconiano ha sempre rifiutato l’etichetta di stampella di Matteo, assicurando di non far parte della maggioranza, ma di tenersi le mani libere, consapevole che dal di fuori può condizionare ancor di più il segretario del Pd. Ma grazie alle nozze con Zanetti il legame con i renziani diventerebbe molto più stretto.
Nel dettaglio, Verdini porta in dote i suoi otto fedelissimi (Ignazio Abrignani, Luca D’Alessandro, Massimo Parisi, Giovanni Mottola, Monica Faenzi, Giorgio Lainati, Pino Galati e Saverio Romano), che attualmente sono iscritti come componente di Ala al Misto e costano alle casse di Montecitorio 196 mila euro (24 mila 500 euro l’uno). Con Zanetti ci sono Mariano Rabino, Giulio Cesare Sottanelli e Angelo D’Agostino e complessivamente sono valutati circa 98mila euro.
Se lo scouting di Verdini dovesse andare a buon fine, potrebbero aggiungersi altri, in ordine sparso, anche provenienti dalla Lega, ex Fi e della stessa Sc. Tra gli attenzionati restano sempre Ricardo Merlo e Antonio Borghese del Maie. La prospettiva è andare oltre Sc e iniziare «un altro percorso politico», che porterà alla «creazione un soggetto di area liberal-democratica con chi ci sta». Anche in vista della battaglia referendaria per il sì.
L’obiettivo prioritario è superare quota 20 deputati. Le trattative sono serrate e non è detto che si arrivi subito al traguardo. Il nome sarebbe già pronto Scelta civica-verso cittadini per l’Italia, lo stesso indicato da Zanetti. Per il simbolo bisognerà aspettare, è appena iniziata la battaglia all’interno di quel che rimane del partito voluto da Mario Monti.
Intanto il deputato verdiniano Giuseppe Galati precisa in una intervista: «Siamo in maggioranza per quanto riguarda le riforme: noi appoggiamo il governo sulla riforma Boschi, sul resto decidiamo di volta in volta». E quando gli fanno notare che di fatto sono al governo, sottolinea: «È un ragionamento improprio: Zanetti faceva già parte della maggioranza e del governo, dove è entrato in rappresentanza di Scelta civica, di cui è ancora segretario. Il resto sono speculazioni politiche di vicende interne a Sc e al Pd».