Il Sole 24 Ore, 18 luglio 2016
Per il canone Rai rimborsi a ostacoli dopo la bolletta
Con le bollette dell’elettricità di questo mese stanno arrivando gli addebiti della prima tranche, pari a 70 euro, del canone Rai. Si pone quindi il problema di cosa fare in caso di duplicazioni o richieste non dovute.
L’articolo 6 del Regolamento di attuazione (decreto 94/2016) della normativa sul nuovo modello di riscossione del canone Rai (legge 208/2015) delinea i tratti fondamentali della procedura che gli utenti devono seguire per ottenere il rimborso, quando risulti addebitato dall’impresa elettrica ma non dovuto. Fermo restando che la concreta definizione delle modalità di avvio della procedura (ci sarà anche un modulo specifico) viene rinviata a un successivo provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate, da emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore del regolamento (quindi entro il 4 agosto 2016), la procedura attualmente in vigore prevede che la richiesta di riaccredito del canone vada inoltrata all’Agenzia delle Entrate – Direzione provinciale di Torino – Ufficio territoriale di Torino 1 – Sportello Sat, il quale ufficio, una volta verificata la sussistenza dei necessari presupposti per validare la richiesta dell’utente, trasmetterà ad Acquirente Unico Spa, entro i successivi 60 giorni, tutte le informazioni necessarie per il riaccredito dell’importo dovuto.
Entro 5 giorni lavorativi dalla ricezione di tali informazioni, Aquirente Unico Spa dovrà rendere disponibili i dati all’impresa elettrica che è titolare del contratto di fornitura interessato, che procederà al rimborso del canone mediante accredito sulla prima fattura utile, oppure con altre modalità che comunque assicurino l’effettiva corresponsione della somma entro 45 giorni dalla ricezione dei dati da parte dell’impresa. Se il rimborso non andrà a buon fine, l’impresa elettrica dovrà rimettere la pratica alle Entrate, che provvederà al rimborso.
Descritta così sommariamente la procedura di rimborso, è evidente che il perno è costituito dal Sistema Informativo Integrato (Sii), gestito da Acquirente Unico Spa e attraverso il quale, grazie ai dati incrociati con l’agenzia delle Entrate, vengono individuati tutti i contribuenti tenuti al pagamento del canone Rai, nonché quelli esentati dal suo versamento. Acquirente Unico Spa, infatti, ogni mese, deve rendere disponibili alle società elettriche tutte le informazioni per la fatturazione del canone nella bolletta dei singoli utenti, procedendo a costanti “allineamenti” delle proprie informazioni con quelle in possesso delle Entrate per individuare, tra queste, le forniture di residenza.
Un sistema complesso: solo in maggio Acquirente Unico e Entrate hanno allineato circa 7 milioni di utenze con tariffa di distribuzione “D3” attivate prima del 2016 e ulteriori allineamenti sono previsti con cadenza mensile a partire dal mese di luglio.
Tenuto conto che le verifiche della residenza e della «famiglia anagrafica» si basano anche sui dati provenienti dai Comuni, i quali operano generalmente con modalità e tempistiche poco compatibili con le esigenze di immediatezza del Sii, è facile prevedere un forte contenzioso. Senza contare che un buon numero di errori potrebbero sorgere nella trasmissione dei dati degli utenti da parte delle stesse imprese elettriche, a seguito di volturazioni, subentri, attivazioni di nuove utenze o disattivazioni di utenze già in essere.