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 2016  luglio 18 Lunedì calendario

Come stanno reagendo le Borse al colpo di stato?

Proprio quando i mercati iniziavano a rifiatare dopo lo choc della Brexit, altre incertezze di carattere geopolitico rischiano di creare nuove fibrillazioni. L’attesa è per quello che accadrà questa mattina alla riapertura delle Borse dopo il tentato golpe in Turchia di venerdì notte, accaduto mentre i mercati erano chiusi. Il timore, più per gli impatti sull’economia mondiale, che dovrebbero essere comunque limitati, potrebbe essere legato ad una serie di fattori in grado di causare nuove incertezze soprattutto sul versante europeo. La crisi dei migranti nel Vecchio continente, risolta dopo il faticoso accordo con il governo di Ankara guidato da Recep Tayyip Erdogan, è considerato un importante elemento di stabilità. La rapidità con la quale il golpe è stato sventato, potrebbe tuttavia mitigare gli effetti di questa incertezza. 
L’altra domanda è quale impatto il tentato colpo di Stato avrà sull’economia di Ankara. La lira turca venerdì notte, sui borsini informali, ha subito forti scossoni, perdendo oltre il 5% nei confronti del dollaro. Se la pressione dovesse manifestarsi anche nei prossimi giorni, la Banca centrale turca potrebbe essere costretta ad aumentare i tassi, una decisione che andrebbe nel senso contrario a quello auspicato dal governo che vorrebbe invece un taglio per dare slancio alla ripresa. 
LE RELAZIONIMa quali sono le relazioni commerciali tra Italia e Turchia? Con il Pil turco che oggi viaggia intorno al 4%, i rapporti d’affari dell’Italia con Ankara si sono andati sviluppando di pari passo con la crescita economica del paese. L’avanzo commerciale italiano, tradizionalmente consistente, ha mostrato una crescita negli ultimi anni (con l’eccezione del 2006 e del 2009), raggiungendo 3,6 miliardi di euro nel 2011. 
Alla base di tale risultato, c’è la notevole crescita delle esportazioni (+19,9% nel 2011) che non è stata controbilanciata da un incremento dell’import di pari livello (solo +15,9%). A trainare le esportazioni italiane sono state le vendite di macchinari e apparecchiature (rappresentano circa un quarto delle esportazioni italiane in Turchia), che, con una crescita del 27,5 per cento, hanno superato il valore di 2 miliardi di euro in valore. Ancor più sorprendente è il trend mostrato dal comparto coke e prodotti petroliferi raffinati, le cui esportazioni sono aumentate del 65,5 per cento in un anno, producendo un sensibile incremento della quota di mercato italiana in tale settore. Gli analisti ritengono che l’export potrebbe risentire delle tensioni politiche nella misure in cui deprimerà i consumi.
Intanto domani, i fari del mercato saranno accesi di nuovo anche su Mps e sulle banche italiane, alla ricerca di una soluzione per le sofferenze in bilancio. Secondo il quotidiano inglese Telegraph, il governo avrebbe incaricato la banca d’affari Jp Morgan di mettere a punto un piano. L’idea elaborata dai banchieri americani, sarebbe di cedere i non performing loan di Mps e delle altre banche italiane al 20% del proprio valore, mobilitando 10 miliardi di risorse a fronte di un valore nominale delle sofferenze di 50 miliardi di euro.