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 2016  luglio 18 Lunedì calendario

Higuain, il Napoli e la Juve: un caso di nervi e milioni

Galeotta è l’assemblea di Lega, che permetterà alla Juventus e al Napoli di fare una franca chiacchierata, faccia a faccia: evitando però di darsi un appuntamento molto disdicevole, nel mezzo del triangolo calcistico più discusso dell’estate. Lei, lui e l’altro: Gonzalo Higuain, che trepida a Buenos Aires nell’attesa di conoscere il suo destino. Altro che fuitina: il Pipita si è largamente compromesso e sa di non poter più tornare indietro, dopo aver accettato la corte bianconera e già svestito virtualmente la maglia azzurra, nonostante sia sotto contratto fino al giugno del 2018. Ma da Torino gli hanno promesso di liberarlo, perfino a costo di pagare la clausola da 94 milioni e 736 mila euro prevista dal contratto del campione argentino. Dovesse andare in porto, a questa cifra, si tratterà dell’operazione di mercato più costosa nella storia del nostro calcio. La partita è appena cominciata, però: anche se i campioni d’Italia si sentono in vantaggio e il direttore generale Beppe Marotta sbarca a Milano con in mano le carte migliori. Aurelio De Laurentiis, da parte sua, è deciso tuttavia ad andarle a vedere: sia perché spera di smascherare un bluff dei rivali, sia perché glielo intimano i tifosi, che si sentono traditi. Il muro contro muro, chissà, potrebbe ancora sovvertire l’esito della storia: trasformandola in un intrigo. Lei, lui e l’altro: inizia la settimana della verità.
L’OFFERTA
Agnelli può chiudere subito la partita, se ne ha voglia. Gli basta pagare la valanga di milioni della clausola e Higuain è suo, già oggi, senza che il Napoli possa battere ciglio. Forte del sì del Pipita, però, il club bianconero si sente nella posizione ideale per tirare la corda. Non tanto per ottenere uno sconto sul prezzo, ma provando piuttosto a inserire nell’affare qualche contropartita tecnica. Pereyra, per esempio: per cui c’era già in ballo una trattativa parallela con De Laurentiis. Oppure Zaza, al limite Sturaro, esagerando Rugani: il pupillo di Sarri. Marotta vorrebbe evitare lo scontro, le due società sono (erano?) amiche. A mali estremi, tuttavia, da Torino potrebbero pure ricorrere al gioco duro. La clausola non ha infatti una scadenza e la Juve in teoria può attendere anche la mezzanotte del 31 agosto, per depositare il contratto del campione. Uno smacco per i rivali, che a quel punto non avrebbero più il tempo per sostituirlo.
IL RIFIUTO
Al rendez vous di stamattina Aurelio De Laurentiis si presenterà con gli occhiali scuri, da giocatore di poker: gli stessi che ha già indossato, peraltro, durante un indecifrabile e sorprendente week end di relax, sul suo off shore al largo dell’isola d’Ischia. Mare, sole e nervi all’apparenza molto distesi, per il flemmatico presidente: anche se il club azzurro sembra essere inesorabilmente alle corde, spiazzato dal patto stretto in gran segreto tra la Juve e Higuain. Con in ballo 94 milioni e 736 mila euro, però, le certezze di Torino rischiano di cozzare contro il muro alzato da Napoli: che è deciso (per ora) a sottrarsi a qualsiasi trattativa. Il Pipita va via soltanto in cambio di contanti: pagamento cash, senza alcuna contropartita tecnica. È d’accordo pure Sarri, non sono previste eccezioni nemme- no per Rugani. E il tempo che passa non fa paura, anzi. Il 25 luglio, infatti, l’attaccante argentino dovrà presentarsi nel ritiro di Dimaro. La parola d’ordine è temporeggiare. «È un nostro giocatore, non ha mai detto di voler andare via». In effetti, attraverso il fratello manager, l’argentino ha minacciato di non rinnovare il suo contratto. Al figliol prodigo, se lo vorrà, sarà lasciata la porta aperta.
L’ATTESA
La Juve prende tempo, il Napoli pure. E quello che rischia di restare con il fiammifero acceso è Higuain, il cui nervosismo cresce ogni giorno che passa. Lui si è già esposto e ha fatto la sua scelta, ma il 25 luglio si avvicina e l’idea di presentarsi nel ritiro azzurro da separato in casa, con l’etichetta appiccicata addosso di traditore, non può ovviamente lasciarlo tranquillo. Da Torino gli hanno detto d’aspettare ancora un po’. De Laurentiis conta invece di lasciarlo sulla graticola, nella speranza di aprire una crepa nel rapporto tra i bianconeri e il campione. Molto difficile, non impossibile. In amore e affari tutto è lecito, l’intrigo dell’estate promette altre puntate.