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 2016  luglio 15 Venerdì calendario

E l’Italia ha rafforzato i controlli alle frontiere

Controlli capillari su tutte le auto che entrano in Italia dai valichi minori. Mentre dalla frontiera autostradale di Ventimiglia le verifiche vengono fatte solo su alcune auto. In Francia è scattato il piano di massima allerta in caso di attentati di natura terroristica, per evitare che si ripeta lo scenario del dopo Bataclan, quando il terrorista Salah riuscì a varcare il confine con il Belgio subito dopo la strage di Parigi dello scorso 13 novembre. Le autorità francesi temono infatti che ci possa essere un complice in fuga.
Così in Francia. Ma anche in Italia, già da ieri pomeriggio, è stato alzato il livello di sicurezza. Di fronte alla recrudescenza della minaccia terroristica il Viminale ha rafforzato le misure per la tutela degli obiettivi sensibili, intensificando lo scambio di informazioni con le altre forze di polizia europee. La decisione è stata presa nel corso di una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica con i vertici delle forze dell’ordine, i Servizi e lo Stato Maggiore della Difesa. Il vertice è stato presieduto dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, che per stamattina ha convocato il Comitato di analisi strategica antiterrorismo. Nonostante non ci siano pericoli specifici per l’Italia, i «warning» sono continui. Il rischio maggiore è rappresentato dal rientro in questi giorni di foreign fighters dai teatri di guerra della Siria e dell’Iraq. La nuova strategia dell’Isis è infatti preoccupante: colpire ovunque in Occidente. «Le nostre strutture di intelligence e delle forze di polizia – assicura Alfano – lavorano 24 ore al giorno per fare il massimo della prevenzione, ma nessun Paese può dirsi a rischio zero».
Le misure di prevenzione riguardano in particolare i terminal ferroviari e di trasporto pubblico e le frontiere aeroportuali e marittime. Grande attenzione anche sulle carceri dove si trovano potenziali leader del fondamentalismo islamico. Obiettivi sensibili sono anche i «soft target» che – come insegnano i fatti di Parigi e Dacca – possono essere presi di mira: luoghi che d’estate richiamano assembramenti di persone, eventi sportivi e di spettacolo, ristoranti e locali di intrattenimento.
Il ministro ha ricordato che dal primo gennaio 2015 sono stati espulsi 99 stranieri tra cui sette imam che avevano evidenziato carattere di pericolosità. Per testare il grado di prontezza dell’apparato di sicurezza in caso di attentato terroristico nella notte si è svolta un’esercitazione alla stazione Termini di Roma che ha coinvolto specialisti di Gis e Nocs, i reparti speciali di Guardia di finanza e polizia. Per quanto riguarda la collaborazione fra Francia e Italia, il presidente della regione Liguria Giovanni Toti ha dichiarato che gli ospedali della Regione sono pronti a dare assistenza ai feriti di Nizza.
Da settimane la situazione al confine italo-francese di Ventimiglia era già molto tesa. Sul territorio italiano erano affluiti centinaia di migranti che quotidianamente cercavano di passare il confine. Questo aveva determinato un rafforzamento dei controlli sia lungo la linea ferroviaria, sia sull’autostrada sia ai valichi minori della zona. A Imperia, nella notte, si è riunito il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza: il rischio paventato è che eventuali terroristi in fuga possano mescolarsi alle centinaia di stranieri prevalentemente provenienti da Paesi africani che da settimane stazionano nella zona di Ventimiglia. Sempre nella notte, è intervenuto anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: «Nizza e l’Europa sono colpite in modo orribile. Con l’Unità di crisi seguo lo sviluppo della situazione».