La Gazzetta dello Sport, 13 luglio 2016
Tassotti-Milan, l’addio dopo 36 anni
Più di Maldini, più di Ramaccioni, storico dirigente, più dell’a.d. Galliani e pure più di Berlusconi: più di tutti Mauro Tassotti è stato il Milan. Più di tutti per vita rossonera: trentasei anni consecutivi di Milan, un record del club, distribuiti tra il campo, la panchina e pure la tribuna se nell’ultima stagione Tasso era il supervisor extra rosa, cioè incaricato di seguire i giocatori del Milan in prestito altrove. Ieri pomeriggio il club ha annunciato il saluto a Tassotti, che ora vestirà altri colori: avrà quelli dell’Ucraina del c.t. Shevchenko, di cui Mauro sarà vice.
CARRIERA Nell’estate dell’annunciata svolta cinese il Milan saluta così il suo simbolo più fedele: la società lo ha omaggiato con un lungo ricordo sul sito. Tassotti aveva il contratto da supervisor fino al giugno dell’anno prossimo ma ieri è stata definita la rescissione consensuale. Prima di appoggiare Sheva, Tasso aveva fatto da spalla a molti allenatori rossoneri. La storia da vice si era interrotta solo l’estate scorsa con Mihajlovic, che aveva portato un nuovo staff: Mauro era rimasto vicino a Inzaghi, e dopo l’esonero di Pippo aveva preferito essere utile in un altro ruolo. Prima di Inzaghi c’era stato il sostegno ad Ancelotti per otto stagioni, poi a Leonardo, ad Allegri e pure a Seedorf. Prima ancora era stato guida della Primavera (due volte in trionfo al Torneo di Viareggio) e in momenti diversi anche responsabile della prima squadra: successe dopo l’esonero di Zaccheroni, dopo l’allontanamento di Leonardo (e solo per le amichevoli estive) e per qualche giorno dopo l’addio di Allegri. Prima ancora Mauro era stato uno dei fantastici quattro della difesa rossonera che divenne padrona del mondo con Sacchi: lui, Baresi, Galli (poi Costacurta), e Maldini. Liedholm li aveva già fatti allenare in quattro contro dieci Primavera, che venivano messi puntualmente in fuorigioco. Nella notte di Atene, maggio 1994, fu lui ad alzare la Coppa dei Campioni, complice la squalifica di capitan Baresi. Ne aveva già sollevate altre: nel 1989 e 1990 si davano due coppe ai vincitori dell’Intercontinentale. Una la alzava Baresi e l’altra Tassotti, protagonista di scatti che hanno fatto la storia. Tassotti era una promessa di centrocampista nel settore giovanile della Lazio: l’arrivo in rossonero è nel luglio del 1980 (col Milan in B)con Liedholm che lo teneva a fine allenamento a fare esercizi per un’ora al muretto. Migliorando la tecnica divenne il più bravo terzino d’attacco della A, meritando il paragone con Djalma Santos anche se la Nazionale arrivò solo nel ’92, a 32 anni, esperienza poi chiusa a Usa ’94 per la gomitata a Luis Enrique. Fino al 1997 ci sono state 583 gare rossonere e 10 gol.
IL SALUTO Il Milan gli ha dedicato una lunga lettera online: «Noi del Milan e il Tasso siamo diventati grandi insieme... Tasso, tutto un altro passo... Non era un coro nato dall’oggi al domani, ma l’omaggio ad un Signore del calcio. Mauro e il Milan, il Milan e Mauro. Non una storia sul velluto, i successi e la gloria non sono arrivati subito e con la bacchetta magica… Il Tasso ha dato tutto e regalato ancor di più. Assist, giocate brasileire, ma anche sincronismi difensivi e tenacia nelle coperture…Nel giorno del tributo, la lettura storica consegna al protagonista un posto in prima fila in quel luogo inesplorabile della mitologia rossonera. È un grazie, ma non è solo un grazie. Ebbene sì, è anche commozione. Tasso, è stato e sarà sempre un piacere». Al fianco di Shevchenko guiderà l’Ucraina: Sheva ha accettato il progetto a lunga scadenza proposto dalla Federazione, e Mauro lo ha seguito.
CON MALDERA Con loro, nello staff, ci sarà anche Andrea Maldera, altro rossonero da ieri ufficialmente ex. Maldera è il figlio di Luigi e il nipote di Aldo, rossonero campione d’Italia nel ’79. Andrea si occupava del settore giovanile e dal 2009 della prima squadra: collaboratore tecnico prima con Leonardo e poi con Allegri, Seedorf e Inzaghi (con Pippo si occupava di tattica ed era uno dei membri dello staff più attivi). Un anno fa il ritorno in Primavera, ora l’Ucraina.