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 2016  luglio 13 Mercoledì calendario

Le scatole nere dell’EgyptAir non hanno registrato lo schianto

Un silenzio lungo diversi minuti, mentre il volo MS804 di Egyptair è ancora in fase di crociera. Le scatole nere del volo Parigi-Cairo precipitato il 19 maggio scorso anziché portare risposte, provocano nuove domande. Gli investigatori hanno scoperto infatti che le scatole nere ripescate in fondo al Mediterraneo non hanno registrato gli ultimi minuti dell’A320 di Egyptair. Non ci sono le informazioni decisive né sul Cockpit Voice Recorder (Cvr), né sul Flight Data Recorder (Fdr). La memoria di quel volo in cui sono morte 66 persone, tra cui 30 egiziani e 15 francesi, non è completa. Un fatto inedito nella storia dell’aeronautica. «È una pessima notizia, rischiamo di non sapere mai la verità» commenta a Repubblica una fonte investigativa.
I registratori erano stati danneggiati nell’impatto e per questo mandati dalle autorità egiziane nei laboratori parigini del Bea (Bureau d’Enquêtes et Analyses) in modo da poterli leggere. Il meticoloso lavoro di recupero dei dati è stato eseguito all’inizio di luglio con “successo”, secondo il Bea. Oltre 1.200 parametri di quel volo sono stati così analizzati. Ma a sorpresa le due scatole nere sono improvvisamente “mute” diversi minuti prima che l’A320 vada in picchiata contro il mare, al largo delle coste egiziane, senza che i piloti riescano a lanciare il mayday. Il blackout accade nello stesso momento in cui i messaggi Acars (Aircraft Communications Addressing and Reporting System) mandano il segnale di sette avarie in tre minuti (tra le 2.26 e le 2.29 di quella notte), allertando sulla presenza di fumo a bordo, prima in una toilette e poi nel comparto avionico, il cuore elettronico dell’aereo.
Le scatole nere avrebbero dovuto aiutare gli investigatori ad integrare e spiegare i messaggi Acars. Il contenuto del Flight Data Recorder era fondamentale per sapere se e dove c’è stato un cortocircuito interno. Mentre il Cockpit Voice Recorder poteva servire a capire se i piloti hanno notato un “evento catastrofico esterno”.
Le autorità egiziane e francesi hanno dispiegato navi e robot sottomarini per le ricerche durate settimane nel Mediterraneo in modo da ritrovare i registratori che di solito permettono una ricostruzione precisa grazie all’incrocio tra dati e dell’audio dei piloti. In una delle scatole nere, il Cockpit Voice Recorder, c’è un brano di conversazione che lascia supporre che uno dei piloti si sia accorto dell’incendio. Poi il silenzio. I piloti non rispondono più alle torri di controllo dalle 2.27 fino allo schianto, dieci minuti dopo. Non attivano neanche un segnale di emergenza per richiedere aiuto.
Cos’è successo in quei lunghissimi dieci minuti? «È accaduto molto raramente negli incidenti aerei di avere delle scatole nere in parte mute» commenta Jean-Paul Troadec che ha guidato il Bea fino al 2013. I registratori sono costruiti per resistere a qualsiasi urto e mantenere appunto la memoria dei voli in condizioni molto difficili. In altri casi di incendi a bordo, come il volo Swissair 111 del settembre 1998, i registratori hanno continuato a funzionare fino alla fine.
Una delle ipotesi è che le fiamme nel comparto avionico – che sembrano ormai certe ma di cui l’origine è ancora ignota – abbiano danneggiato i circuiti di alimentazione dei registratori. Una manomissione delle scatole nere è ritenuta improbabile dagli investigatori. Le indagini sono affidate alle autorità egiziane che stanno prendendo tempo prima di diffondere comunicazioni ufficiali. La tesi dell’attentato è stata in parte accantonata dagli investigatori ma restano le altre ipotesi: un incendio doloso o provocato da un cortocircuito. Il silenzio finale delle scatole nere rischia di complicare anche il lavoro di Airbus che dovrebbe, nel caso di un guasto tecnico, prendere misure per prevenire nuovi incidenti.
Un’ultima speranza di conoscere la verità è riposta adesso nell’analisi dei detriti già recuperati e su pezzi di circuiti elettronici che potrebbero essere ripescati. Ogni minimo dettaglio diventa adesso ancora più prezioso per scoprire le cause della catastrofe.