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 2016  luglio 12 Martedì calendario

Salti e Yoga, i segreti di Rui Patricio, il portiere campione d’Europa

Quando la finale degli Europei ha perso il suo punto di riferimento un solo uomo è rimasto impassibile dentro lo Stade de France, Rui Patricio: il portiere che si esalta proprio in mezzo al caos.

Ha parato tutto, i pallonetti di Griezmann, i tiri di Giroud, gli agguati di Sissoko, non ha perso la calma neppure mentre i suoi stavano in dieci: Ronaldo zoppo e non ancora rassegnato, occasioni francesi da ogni angolo e salti di Patricio che si allena con il Kriya Yoga, una tecnica di meditazione fatta di esercizi per rafforzare l’equilibrio e respirazioni per trovare la pace interiore. Una tranquillità da riprodurre in piena confusione.
La guida spirituale
Il metodo è raffinato, non basta certo respirare un po’ di incenso per sentirsi ancorati al proprio io, e Rui Patricio si allena da tempo alla pratica zen, solo che fino a questo torneo il sistema aveva funzionato quasi solo con i rigori. La sua percentuale di parate sui tiri da 11 metri arriva oltre il 30 per cento, è famoso per questo e anche per un paio di papere grossolane che hanno segnato la sua carriera allo Sporting Lisbona. E allora sotto con lo yoga, con tanto di maestro spirituale, un induista che si chiama Paramahamsa Vishwananda e lo ha seguito a Marcouissis, nel ritiro del Portogallo, a 30 km da Parigi. 
Il maestro ha scattato pure una foto con un perplesso Ronaldo (e l’ha postata sui social) mentre il suo protetto ha seguito attento i dettami della concentrazione e assecondato la costruzione di uno spazio ideale dove sentirsi sicuro.
Tra esordio e divorzio
Si riparte da dove tutto è iniziato, il nirvana dell’esordio perfetto: 19 novembre 2006, Patricio sta in panchina, appena promosso dalle giovanili alla prima squadra dello Sporting. Gli tocca entrare proprio nella fase più delicata: il titolare Ricardo viene espulso, l’arbitro fischia il rigore e l’ultimo arrivato lo prende. La felicità assoluta.
Il portiere si fa notare da bambino, lo scopre Aurelio Pereira, il tecnico scout che ha scovato Cr7, e lo mette sotto contratto da adolescente.
Debutta in nazionale giovanissimo, nel 2010, all’Europeo del 2012 è già tra i pali. Prima di scoprire lo yoga e con una vita piuttosto burrascosa: in sei mesi si sposa e divorzia, la leggenda narra che abbia lasciato alla neo ex moglie una busta con dei proiettili. Rappresaglia per un presunto tradimento della signora con il preparatore fisico. Si suppone ex pure lui. Vero o no, la via della serenità era lontana.
«Nessuno credeva in noi»
Oggi Rui Patricio protegge vita privata ed emozioni, nella notte della festa non ha trovato la voce: «Sono troppo felice, non saprei come dirlo. Credo sia stato bello proprio vincere così mentre tutti ci dicevano che non eravamo abbastanza bravi per arrivare in fondo e noi ci sentivamo sempre più uniti». Zen, ma non troppo. Ha assorbito pure qualche carica negativa e l’ha trasformata in energia con i suoi metodi alternativi. Campione d’Europa, numero uno nella formazione ideale dell’Uefa, applaudito e ringraziato da Cristiano: «Monumentale». Il maestro indù sarà fiero.