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 2016  luglio 11 Lunedì calendario

Mourinho vuole Pogba: pronti 123 milioni

Tutti a Manchester con Paul: sponda United. In Inghilterra il tam tam è incessante e dà per imminente il passaggio di Pogba ai Red Devils nella scia degli altri assistiti di punta del suo agente, Mino Raiola. Vale a dire: Ibrahimovic, Mkhitaryan e Matuidi. Le indiscrezioni di stampa vanno di pari passo con i sussurri che arrivano dall’entourage del nazionale francese, che dovrà smaltire alla corte di Allegri o da Mourinho la grande delusione per la finale europea persa col Portogallo di Ronaldo, e da qualche ammissione in casa bianconera. Evidentemente il club dei Glazer, spinto da Mou, ha messo nel conto una spesa senza precedenti per mettere le mani sul Polpo, ben sapendo che la concorrenza del Real non va sottovalutata. È vero che Florentino Perez non si è ancora fatto vivo ufficialmente, ma è noto che Zidane non ha perso le speranze di vedere il suo giovane connazionale in blanco. Anche per questo allo United provano a fare tutto il più presto possibile, prima che i campioni d’Europa scendano davvero in campo con tutta la loro potenza di fuoco: sia economica che di immagine. Non dimentichiamo che all’Old Trafford quest’anno giocheranno soltanto l’Europa League.
Stando alle versioni londinesi per la Juve sono pronti 100 milioni di euro, più 23 milioni di bonus. Invece al giocatore è stato prospettato un ingaggio per 5 anni da 15 milioni a stagione. In tal caso Pogba guadagnerebbe più di Ibra e diventerebbe il giocatore più pagato in Premier, secondo solo a Messi e Ronaldo. Cifre da capogiro, che lasciano poco spazio a dubbi e incertezze. Eppure in corso Galileo Ferraris non fanno salti di gioia. Nei giorni in cui già fa discutere l’assalto del City per Bonucci, non è facile gestire anche la partita-Pogba. Il club di Agnelli è fermo sulla linea dell’incedibilità, soprattutto ora che il mercato è entrato nel vivo e concede tempi relativi per sostituire (eventualmente) le stelle sotto assedio.
Negli ultimi giorni Mino Raiola si è tenuto lontano, di proposito, dalle trattative ed è rimasto a Montecarlo. Anche per non dare problemi al suo assistito, evidentemente concentrato a chiudere (non benissimo) l’Europeo senza distrazioni di mercato. Eppure non è semplice per lui restar fuori dalla mischia. Dal suo entourage filtra un’ammissione: «Finito l’Europeo, qualcosa comincerà a muoversi». Del resto il manager italo-olandese è sempre stato molto chiaro sull’argomento, legando la possibilità di un cambio di maglia solo davanti ad una proposta «irrinunciabile». Dal punto di vista economico il numero 10 bianconero ha già un contratto al top, visto che guadagna 6 milioni di euro netti a stagione. E non ha fretta di cercare proposte qualsiasi. Certo, la possibilità di triplicare (quasi) il suo attuale stipendio è allettante, ma va anche detto che Paul quest’inverno ha già moltiplicato i suoi guadagni extra. Basti pensare che Adidas (il nuovo sponsor tecnico) gli ha fatto sottoscrivere un impegno decennale da 125 milioni, vale a dire 12,5 milioni all’anno. Insomma il ragazzo non è proprio sulle spese... Ecco perché adesso sfoglia la margherita con una serenità che fa invidia a chi gli è intorno. Quando Raiola insiste sul concetto che nella scelta «sarà prioritario il progetto tecnico», non va preso sottogamba. Ed è il motivo per cui le fibrillazioni di queste ore coinvolgono il giocatore davvero da lontano. A dispetto delle voci di una chiusura con il Real lui sa bene che la partita vera comincia adesso.
La stampa inglese con differenti chiavi di lettura negli ultimi giorni ha dato rilievo alla presunta commissione chiesta da Raiola per il trasferimento di Pogba allo United. Si parla orientativamente di 20 milioni di euro. Guarda caso una cifra molto vicina ai bonus messi in piazza dai tabloid per l’offensiva dei Red Devils. Come al solito queste vicende scatenano le ipotesi più svariate. Un dato è certo: nel 2012 Pogba è arrivato in bianconero a parametro zero e (strada facendo) il club ha concordato con il giocatore e i suoi rappresentanti un percorso di valorizzazione, con incentivi ben delineati. Sotto questo profilo una percentuale del 20% sulla vendita è stata da tempo messa nel conto. E alla Juve resterebbero in cassa 100 milioni tondi. La strada nota da tempo.