La Gazzetta dello Sport , 10 luglio 2016
La nuova vita di Pjanic a Torino
L’affinità genera intesa. Ecco perché Pjanic e Dybala sembrano già conoscersi da una vita. I due in campo parlano la stessa lingua, viaggiano sulle stesse frequenze e vedono il calcio allo stesso modo: colpi di classe e fantasia pura, per vincere e far divertire i tifosi. Inseparabili dopo meno di una settimana di allenamenti, sono le stelle più brillanti di questo avvio di ritiro e le più attese al debutto in campionato.
IN PRIMA LINEA Facile ambientarsi in fretta se puoi contare su un compagno che ti capisce al volo, e Mire, dopo quattro giorni di allenamenti a Vinovo, si è già calato perfettamente nel mondo Juve. Il gruppo l’ha accolto con grande disponibilità, schierandolo subito in prima linea con i big Asamoah, Neto, Dybala, Rugani e Alex Sandro. La Juve lo ha scelto per pubblicizzare la tournée in Asia e Oceania, e lui ha dimostrato di essere già a suo agio nelle strutture del centro sportivo bianconero così come con la nuova seconda maglia blu addosso, nel suo primo selfie postato da Vinovo. Un top player da 32 milioni che si è presentato in punta di piedi: camicia di jeans, pantaloni corti, occhiali da sole e zainetto in spalla, come uno dei tanti ragazzi della Primavera. Nessun trattamento da star e grande umiltà nello spogliatoio: «Piacere, Mire». Si è presentato così allo staff e a tutti i ragazzi convocati da Allegri, e proprio con l’allenatore bianconero il feeling è sembrato da subito decisamente al top. Un leader silenzioso, pronto a mettere il suo genio al servizio della Juventus. E anche la sua conoscenza: parlando correntemente sei lingue a Roma era diventato un traduttore prezioso all’interno dello spogliatoio, una risorsa in più per Max Allegri.
GRAZIE POGBA Fisicamente Pjanic è già in crescita, grazie al programma personalizzato che ha seguito in queste ultime settimane. Poca vacanza, tanto lavoro con la supervisione quotidiana di un preparatore, per presentarsi a Vinovo in forma. In attesa della presentazione ufficiale (probabilmente la prossima settimana), Mire ha iniziato ad ambientarsi anche a Torino. Ha trascorso i primi giorni in un hotel del centro, insieme al suo entourage. Poi ha trovato casa, o meglio l’ha ereditata da Paul Pogba. Il francese aveva disdetto il suo contratto d’affitto in primavera, per spostarsi in una zona più centrale. Un’occasione che Pjanic ha colto al volo, subentrando al compagno nell’appartamento in zona Stadio Olimpico (quartiere residenziale) a metà strada tra il centro cittadino e Vinovo. Ha ereditato anche le abitudini alimentari del Polpo e il debole per il chiosco alimentare sotto casa, tappa fissa del francese dopo gli allenamenti. A Roma il suo «tradimento» non è ancora stato digerito dai tifosi, e nemmeno metabolizzato dallo sponsor tecnico visto che nello store online si può ancora personalizzare la nuova divisa della Roma con il numero 15 e il nome «Pjanic». Mire è legatissimo alla sua famiglia, al figlio Edin (3 anni) ai suoi due fratelli, e al padre, suo punto di riferimento nella vita. Musulmano – ma non pratica il ramadan -, è soprannominato il Piccolo Principe: sarà un derby «regale» a centrocampo con l’altro Principino, Claudio Marchisio.