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 2016  luglio 08 Venerdì calendario

In Francia cercano jihadisti leggendo i temi di maturità

Nella Francia dello stato di emergenza, proclamato dopo gli attentati del 13 novembre, anche i temi del Baccalauréat (più o meno comparabile alla nostra maturità) possono diventare oggetto di indagine anti-terrorismo. Alcuni professori incaricati di correggere le prove di Storia hanno ricevuto la richiesta di segnalare ai superiori i testi che contenessero frasi antisemite, razziste o jihadiste. «A Créteil e Rennes due professori hanno dichiarato di essere stati invitati a denunciare le frasi sospette, annotando il “numero di anonimato” attraverso il quale si può risalire al candidato», dice Amélie Hart-Hutasse, responsabile di Storia e Geografia per lo Snes, il maggiore sindacato di insegnanti francese. Dopo gli attacchi terroristici il governo ha affidato alla scuola un ruolo fondamentale nella lotta alla radicalizzazione islamista: da un lato deve educare e formare i ragazzi, dall’altro è incaricata di segnalare gli allievi a rischio di radicalizzazione, coloro che a giudizio degli insegnanti potrebbero passare al jihad. Ma un conto è osservare e valutare un ragazzo nel corso di un intero anno scolastico, un altro è dare l’allarme senza neanche sapere chi ha scritto le parole giudicate sospette. Tra i vari temi proposti, i candidati dell’area scientifica avevano «Il Vicino e Medio Oriente, focolaio di conflitti dalla fine della Seconda guerra mondiale», mentre quelli dell’area letteraria potevano scegliere «Lo storico e le memorie della guerra d’Algeria». Argomenti delicati. Il ministero dell’Educazione nega di avere chiesto agli insegnanti di fare delazione, e su Le Monde evoca un «eccesso di zelo» degli ispettori. «Ma perché allora chiederci di fare la scansione delle frasi in questione e di inviarle all’ispettore pedagogico regionale con il numero di anonimato del candidato?», si chiede una correttrice. Forse le autorità hanno spinto un po’ troppo in là la caccia ai «segnali deboli» del terrorismo.