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 2016  luglio 08 Venerdì calendario

Una recluta dei Navy Seal è morta durante il test di addestramento

Un istruttore dei Navy Seal accusato, indirettamente, di omicidio. Per il medico legale potrebbe aver provocato la morte della recluta James Lovelace durante il Basic Underwater Demolition, test durissimo di addestramento. Per due volte lo ha tenuto con la testa sott’acqua mentre il marinaio era chiaramente in difficoltà. Una procedura vietata dal regolamento fissato dal Pentagono.
Al clamoroso parere si è arrivati dopo l’esame incrociato delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza e il referto dell’autopsia. L’accusa di omicidio è tecnica, ma implica comunque un comportamento illegale da parte del militare che coordinava il training. La morte di Lovelace, avvenuta il 6 maggio, segue altri episodi controversi legati sempre al corso di preparazione dei famosi commandos dell’Us Navy, i protagonisti della missione per uccidere Osama Bin Laden. Dopo il suicidio di due aspiranti Seals dopo aver fallito alcune prove, alcune famiglie hanno sostenuto che la Marina non si preoccupa troppo dello stato psico-fisico dei suoi uomini, portati spesso al limite. Ma è anche vero che i soldati potrebbero trovarsi a sostenere situazioni ben più complicate di quelle vissute nel centro di Coronado, a San Diego. Secondo il rapporto l’incidente si è verificato in una fase dove il soldato indossa la mimetica, gli scarponi e una maschera piena d’acqua. Deve orientarsi e, al tempo stesso, essere pronto al combattimento. Gli addestratori creano difficoltà, urlano, mettono pressione per spingere la recluta a reagire davanti agli ostacoli. Nella ricostruzione rilanciata ieri dal Washington Post sembra che Lovelace abbia incontrato problemi seri mentre chi doveva seguirlo lo ha «tenuto sotto» in almeno due occasioni e per un periodo troppo lungo. Le conseguenze sono state purtroppo fatali.
Il Nics, l’unità investigativa della Navy, non ha svelato l’identità del responsabile e ha precisato che l’indagine è solo all’inizio. Le indiscrezioni trapelate dalla base hanno aggiunto che l’istruttore è entrato nel reparto nel 2008, ha servito nelle caserme di Coronado e in Sud Virginia, è stato per due volte in missione in Afghanistan e ha ricevuto una medaglia al valore. Dunque un professionista, che però avrebbe superato i limiti.