MilanoFinanza, 7 luglio 2016
Comprandosi il Milan i cinesi faranno più ricca Fininvest
Le firme sull’accordo preliminare per la cessione del controllo del Milan saranno apposte la prossima settimana, probabilmente martedì 12 luglio. Dopo il via libera definitivo di Silvio Berlusconi e con Fininvest (assistita da Lazard) da molto tempo pronta a passare la mano, in queste ore si stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli tecnici dell’affare, legati principalmente alla governance societaria del club rossonero.
«Le parole di Berlusconi? Certo, ho sentito quello che aveva da dire. Speriamo che la trattativa vada a buon fine», ha commentato ieri a Sky, il consulente americano della cordata cinese, Sal Galatioto. Il Milan sarà valutato complessivamente 750 milioni, compresi i debiti finanziari che attualmente ammontano a 220 milioni (a fine 2015 erano di poco inferiori ai 190 milioni). Quindi, l’equity value ammonta a 530 milioni. Il tutto a fronte di ricavi che l’anno scorso sono calati da 233 a 221 milioni e una perdita di 89,3 milioni che si confrontava con un rosso di 91,3 milioni del 2014.
E siccome Fininvest cederà l’80% del suo 99,96% in portafoglio, incasserà 424 milioni. Un bel gruzzoletto che però va confrontato con gli oltre 865 milioni immessi dal 1986 a oggi (150 milioni solo nel 2015) nelle casse della squadra di calcio dalla holding presieduta da Marina Berlusconi e guidata dall’ad Danilo Pellegrino.
Ma quanto ci guadagnerà, in termini di bilancio, la finanziaria di Via Paleocapa? La partecipazione pressoché totalitaria del club nel 2014 era iscritta nei registri contabili a 425,42 milioni. E quindi la plusvalenza netta sarà pari a zero o poco più. Ma, come già anticipato da Milano Finanza nell’edizione di sabato 2 luglio, a livello consolidato il guadagno sarà significativo, tanto più che il Milan ha un patrimonio netto negativo di 30 milioni. Per cui la plusvalenza dovrebbe essere vicina a 450 milioni.
E va comunque detto che Fininvest che a livello di capogruppo ha oggi una disponibilità di 330 milioni vedrà lievitare ancora di più la sua cassaforte con l’incasso della vendita. La cordata cinese, che si è impegnata garantire 400 milioni su base pluriennale, farà un primo aumento di capitale da 100 milioni a breve per garantire la gestione ordinaria e il calcio-mercato. Nell’arco di un paio di anni poi Fininvest che resterà al 20% uscirà dal capitale del Milan, magari in concomitanza con la quotazione del club a Hong Kong.