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 2016  luglio 07 Giovedì calendario

Come funzionava la rete dei bandi truccati di Pizza & Co.

Appalti confezionati «su misura» dai manager di grandi aziende finiti a libro paga. Commesse pubbliche poi affidate alle società indicate da Raffaele Pizza, arrestato insieme a Alberto Orsini ed entrambi indicati come le «menti» dell’associazione per delinquere scoperta dai magistrati della procura di Roma e dai finanzieri del Nucleo Valutario. È questo il sistema che avrebbe consentito ai faccendieri di ottenere lavori anche all’Enel e al Porto di Civitavecchia, oltre a quelli già gestiti per conto di Poste e di alcuni ministeri, anche grazie alla «rete» di politici e funzionari sempre a disposizione, come il deputato ncd Antonio Marotta, anche lui nell’elenco degli indagati. Ieri uno degli imprenditori arrestati, Maurizio Lanari, amministratore della Integrazioni & Sistemi spa, ha confessato e confermato quanto emerso nel corso degli accertamenti, ammettendo di aver ottenuto un appalto «pilotato» dal ministero dell’Istruzione.
Il bando «ad hoc»
Sono stati i finanzieri guidati dal generale Giuseppe Bottillo a ricostruire le procedure per l’aggiudicazione delle gare. Annotano nell’informativa finale: «Nel corso di alcune intercettazioni captate a Pizza emergono relazioni e contatti affaristici con Roberto Tordelli, responsabile commerciale della società “Elettro System srl”. L’ascolto di queste intercettazioni ha richiamato l’attenzione sul possibile sfondo delittuoso sottostante i rapporti e le relazioni tessute, evidentemente strumentali a veicolare la suddetta società nel comparto delle pubbliche forniture Enel, attraverso l’influenza indebita di Pizza. Si fa esplicito riferimento a un bando di gara pubblica da confezionare su misura per il soggetto d’impresa rappresentato da Tordelli ovviamente dietro indebite dazioni di pagamento. In questo senso sono di significativo interesse i rapporti vantati da Pizza con il responsabile degli approvvigionamenti Enel, indicato in Claudio Machetti (da luglio 2014, Direttore Global Trading del Gruppo Enel), con l’asserita influenza esercitata presso il competente organo politico per agevolare quest’ultima nomina».
Pizza: «Oh questa cosa è chiusa».
Tordelli: «Bene, scusami se so’ palloso ma perché sto proprio... è una cosa che non me so’ mai trovato così, secondo te quanto tempo passa da quando c’è la delibera?».
Pizza: «La fa subito! Lui m’ha assicurato che una volta che ha la copertura fa subito la gara! Io proprio lunedì ti ho mandato anche una mail di tutto quanto, lui lunedì fa la copertura si vedono per fare le coperture sai che fanno e poi inizia subito la gara hai capito? Quindi stai tranquillo questo è chiuso... la gara la fa subito... in un mese... un mese e mezzo... c’hai... assegnata la gara!».
Tordelli: «Va bè è ottimo».
Pizza: «Capito lui lunedì fa la copertura finanziaria di questa cosa, vai giù a diglie lunedì fai... devono fare tutte le cose di bilancio dell’anno... che fanno le coperture sui soldi dell’anno capito! Così te serviva a mettete sta cosa la... a quel punto lì fa la gara subito...».
Tordelli: «Benissimo».
Agganci nei ministeriAll’Ambiente, e prima ancora al Miur, c’è il dirigente Antonio Agostini, sospettato di «possibili influenze per agevolare l’acquisizione di pubbliche commesse» e col quale Pizza ha un rapporto «privilegiato». E sempre al ministero dell’Ambiente c’è il direttore generale Mauro Luciani, che avrebbe aiutato Pizza a indirizzare a favore della «Ste spa» un lotto dell’appalto per mappare la Terra dei Fuochi.
Entrambi sono citati in una conversazione in cui si parla di tangenti. L’appalto alla fine salta per cause indipendenti dalla volontà di Pizza e Orsini, ma il loro lavoro viene riconosciuto dall’emissario della «Ste» che paga la sua parte anche senza averne vantaggi diretti o immediati: «Io sono venuto a dirti... su un milione e 100 visto che io ho un debito morale perché Lino si è mosso... noi avevamo quel famoso 2% che applichiamo su tutti i contratti... sono 22 mila euro, ok? Li metto io a livello personale nel senso della massima correttezza». Più defilata la posizione di Greco al Miur. Uno degli imprenditori coinvolti, Luigi Esposito, spiega a Pizza: «Sono stato da Greco, tutto a posto, mi ha detto che vede dove possono intervenire loro e dove posso intervenire io».
I segreti delle procure
Pizza e i suoi presunti sodali erano riusciti ad attivare contatti per «entrare» nel Tiap, il sistema di informatizzazione nel settore penale. Ieri il Guardasigilli Andrea Orlando ha dichiarato che «il sistema è sicuro, è strettamente controllato dal ministero ed è di proprietà del ministero a garanzia delle informazioni trattate».
Anche il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, precisa: «Non conosco alcuno di loro e il Csm non ha alcun ruolo sull’appalto che è di competenza esclusiva del ministero della Giustizia». Proprio a via Arenula, Pizza e i suoi avevano certamente trovato un ostacolo al loro tentativo nel capo di Gabinetto Giovanni Melillo, come si capisce chiaramente dall’unica conversazione in cui lo citano.