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 2016  luglio 06 Mercoledì calendario

Il Milan dopo Berlusconi. Ecco cosa accadrà

Il tifoso medio milanista di questi tempi ha un punto di domanda sulla testa. È un po’ così, vagamente disorientato. Sta salutando il presidente con cui è nato, cresciuto o diventato una potenza internazionale e non ha ancora capito chi metterà i soldi per il futuro. Proviamo a mettere un po’ d’ordine. Dieci domande.
1 Chi prenderà le decisioni? E che ruolo avrà Galliani?
Domande che si sovrappongono, chiaro. Adriano Galliani e Nicholas Gancikoff nelle ultime settimane hanno collaborato. Hanno deciso insieme di ripartire da Montella e di sicuro hanno parlato di Lapadula. Continueranno a farlo, in questo strano momento di passaggio, con la firma di un preliminare a metà della finestra di mercato. Galliani, in particolare, potrebbe rimanere come vice presidente esecutivo.
2 Quale carica avranno Gancikoff e Berlusconi?
Qui siamo vicini alla certezza: se i proprietari del futuro confermeranno i piani, l’uomo nuovo del Milan sarà amministratore delegato. Ruolo prestigioso, di potere e gestione, storicamente ricoperto da Galliani fino alla complicata diarchia con Barbara. Berlusconi conserverà parte delle quote societarie (il 20%) e sarà nominato presidente onorario.
3 Come può coesistere Barbara Berlusconi con un assetto del genere?
Situazione spinosa: è difficile pensare a una convivenza con Gancikoff e Galliani. È sicuramente più ragionevole pensare che Barbara Berlusconi, attuale a.d. con delega all’area commerciale, possa perdere quella carica e dedicarsi ad altri aspetti. Conservando comunque un posto nel c.d.a. rossonero.
4 Va bene, ma parliamo di giocatori. Chi arriva? Quanti soldi ci sono?
Le vie del mercato sono infinite e l’articolo qui sotto può aiutare come piccola mappa. Montella avrà sicuramente rinforzi in difesa e a centrocampo ed è complicato ipotizzare quale sia il budget per le trattative dell’estate. Serve una cifra? Diciamo qualcosa intorno ai 100 milioni, con l’ovvia variabile delle cessioni (chi ha pensato a Bacca?): se il Milan incasserà tanto (o poco), la cifra si alzerà (o abbasserà).
5 Non ci sono i paletti del fair play finanziario a complicare i conti del club?
Il Milan, a differenza dell’Inter, non è sottoposto a nessuna procedura ma gli ultimi bilanci si sono chiusi con pesanti perdite. La nuova proprietà è libera di operare, tuttavia dovrà valutare le conseguenze in vista di un ritorno nelle coppe europee. Entro dicembre può chiedere il «voluntary agreement» all’Uefa: investimenti possibili in cambio di un percorso condiviso di rientro nei parametri.
6 A chi risponderà Montella?
A Galliani e a Gancikoff, ovviamente. Senza dimenticare che l’incontro di due giorni fa Galliani-Montella testimonia una naturale cooperazione, anche con il direttore sportivo Rocco Maiorino. Montella ha idee di calcio precise e sviluppa da sempre un gioco particolare. Naturale che abbia voce in capitolo sul mercato: non tutti i giocatori sono adatti al suo calcio di possesso.
7 Sono ipotizzabili partnership con la Cina?
Beh, domanda retorica. La Cina calcisticamente è nazione in espansione come nessuna e il governo progetta di avere 50 milioni di calciatori praticanti entro il 2020. Il Milan può puntare tanto su uno dei mercati più importanti del mondo. Ma qui bisogna aspettare, soprattutto per capire chi avrà l’80%.
8 Quali sono i tempi dell’operazione?
La prossima settimana ci sarà la firma del preliminare per il passaggio dell’80% delle azioni ai cinesi. L’atto definitivo, il closing, avverrà entro fine settembre. Al massimo in quel momento sapremo di più sull’identità dei nuovi proprietari.
9 Intanto, quali saranno gli obiettivi del Milan?
Chi vuole una risposta precisa, noleggi una macchina del tempo e si sposti a inizio settembre. Al momento, ragionevoli ipotesi: Europa subito, come per vocazione milanista, e Champions appena possibile.
10 Quell’idea dello stadio è tramontata?
Lo stadio al Portello non si farà ma lo stesso presidente Berlusconi a febbraio diceva di considerare aperta la questione. Gancikoff si è occupato di impianti in passato e continua a essere molto attento alla materia. Logico pensare che lo stadio sarà una delle priorità della nuova gestione, concordando con l’Inter, altra società in evoluzione, il futuro di San Siro.