Il Sole 24 Ore, 6 luglio 2016
Lo sciopero di quattro ore di Alitalia ha cancellato 142 voli. Giornata di passione per i viaggiatori, quella di ieri
E venne il giorno del primo sciopero (unitario) nell’Alitalia dell’era Etihad. A due anni esatti dalla sottoscrizione dell’accordo (disgiunto) sul piano di gestione dei 2mila esuberi che sancì l’entrata in scena della nuova proprietà. Giornata di passione per i viaggiatori, quella di ieri, a causa delle quattro ore di agitazione – dalle 11 alle 15 – proclamate da piloti e assistenti di volo aderenti a Filt, Fit, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo, oltre che a Anpac, Anpav e Usb Lavoro Privato: grande adesione dei dipendenti – fanno sapere le sigle – cui l’ex compagnia di bandiera ha dovuto far fronte cancellando preventivamente 142 voli.
Sempre dalle 11 alle 15 è scattato lo sciopero dei dipendenti di Meridiana proclamato da Usb, Apm e Cobas. In conseguenza dell’agitazione, che si aggiunge alle reiterate assenze per malattia, la compagnia ha cancellato 13 voli su tutta la rete. Scenari completamente diversi nelle due aziende: se in Meridiana il tema resta il salvataggio da parte di Qatar Airlines, in Alitalia è come se si rompesse una sorta di “patto di desistenza” che aveva impedito agitazioni anche di fronte alla mancata firma da parte di Filt Cgil dell’accordo di due anni fa. Le relazioni, tuttavia, negli ultimi mesi si sono inasprite: sospensione di benefit come il “fuori servizio”, il tema degli orari di lavoro e quello del wet lease, dettati dalla necessità di recuperare in breve tempo la perdita da 200 milioni dell’ultimo bilancio, più una serie di licenziamenti a giudizio delle sigle controversi, hanno creato un irrigidimento nel fronte sindacale. Il resto l’ha fatto la lettera ai dipendenti con richiamo alla responsabilità dell’ad Cramer Ball. Che ieri, in occasione dello sciopero, ha effettuato un sopralluogo a Fiumicino.
«Sono venuto in aerostazione – ha detto – per rappresentare ai nostri passeggeri il piano per cercare di minimizzare al massimo i problemi che oggi avrebbe avuto chi vola con noi. La cosa più importante, oggi, è essere dalla parte del passeggero». Siamo forse di fronte a una nuova stagione di scioperi in Alitalia? Nino Cortorillo, segretario nazionale di Filt, lo esclude: «Il nostro è un sindacato responsabile che ha a lungo riposto fiducia nelle scelte dell’azienda, ma le relazioni industriali non si possono portare avanti a forza di strappi. Qui ne va delle condizioni di lavoro dei dipendenti». Lapidario il presidente di Anpac Antonio Divietri: «Le relazioni industriali in Alitalia sono oggi di tipo medievale: una compagnia vecchia che non riesce ad evolvere e i risultati economici lo stanno a dimostrare».