Corriere della Sera, 6 luglio 2016
Ci sono voluti dieci anni di lavoro per preparare il manuale di gastronomia stampato in copie numerate su carta di cotone
Iniziativa e carta artigianale italiane, testo francese, inchiostro tedesco con pigmenti naturali e caratteri inglesi. Un altro volume che più di questo racchiuda lo spirito e l’arte europea del fare forse non esiste. Ecco il prezioso Manuel des Amphitryons, scritto dal gourmet francese Alexandre Balthazar Laurente Grimod de la Reynière, testo fondamentale della gastronomia moderna appena uscito per Alberto Tallone in una edizione (quasi) unica in lingua originale: composto a mano con 360 mila caratteri Caslon del 1720, il libro è pubblicato in 320 copie numerate, ciascuna di oltre 300 pagine, arricchite di saggi di Gérard Roero de Cortanze e di Armando Torno e stampate su carta di cotone Magnani e Fabriano. «Ci sono voluti dieci anni di lavoro – ha raccontato Enrico Tallone, figlio di Alberto, il fondatore della casa editrice di Alpignano (Torino) che da quasi ottant’anni compone a mano i suoi libri migliori —. Ma questo lento processo consente in realtà di offrire la migliore esperienza di lettura possibile». Adeguata all’autore, estroso e ricchissimo avvocato parigino dotato, si narra, di ironia oltre che di formidabile appetito. Nel 1808 scrisse il Manuel, riuscendo a traghettare l’arte del saper vivere e le regole delle buone maniere a tavola oltre la Rivoluzione.
Presentata nei giorni scorsi a Monforte d’Alba nelle cantine di Roberto Conterno, produttore di Barolo – la sua Riserva Monfortino è la più famosa nel mondo, un po’ come i volumi composti a mano di Tallone —, l’opera è divisa in tre parti: un galateo delle carni e dei pesci, una serie di menu e una guida di politesse gourmande, per sapere che cosa si deve o non si deve fare a tavola. «In fondo regole che possono essere valide ancora oggi – ha detto Tallone —. Travasare il vino in recipienti di cristallo, diceva Grimod de la Reynière, è sbagliato. La bottiglia ha un suo valore. Il decanter, un genere di lusso ignoto ai nostri padri, non può che essere stato adottato da uomini assolutamente estranei alla grande arte del vivere bene».