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 2016  luglio 06 Mercoledì calendario

Dopo il fallimento Telecom, Niel chiude con 3-Wind. Le due aziende si fonderanno e cederanno torri e frequenze a Monsieur Free, il re dei telefoni low cost

“Monsieur Free”, l’uomo che ha sbaragliato la concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni francesi, sbarca in Italia. Dopo il blitz fallito su Telecom, Xavier Niel cambia strategia e questa volta non sbaglia il colpo. Il gruppo Iliad di Niel ha infatti confermato di aver concluso un accordo per riprendere gli asset di telefonia mobile che Wind e 3Italia saranno costretti a cedere per ottenere il via libera dell’Antitrust europeo alla fusione. La società transalpina di Niel, ha annunciato in una nota di aver sottoscritto un accordo con i gruppi Hutchinson e VimpelCom, «nel quadro del progetto di fusione delle loro filiali H3G e Wind, al fine di acquisire gli asset», torri e frequenze, che la Commissione europea chiederà alla nuova società di cedere. Accordo che, precisa l’azienda, è vincolato prima di tutto all’approvazione da parte di Bruxelles della fusione, su cui il verdetto è atteso per l’8 settembre, e poi a un ulteriore via libera europeo.
Iliad potrebbe dunque avere anche in Italia un operatore mobile, così come in Francia, dove ha lanciato quattro anni fa gli abbonamenti Free a prezzi stracciati, dopo essere diventato famoso per la prima box triple play, combinazione di telefono, televisione e Internet. «Benedetta sia Free» diceva allora la pubblicità, erano i primi anni Duemila. Avventuriero, visionario, con un immagine alla Robin Hood o alla Steve Jobs, è uno gli imprenditori preferiti nei sondaggi. Nato nel 1967 in una villetta della banlieue di Créteil, sud-est di Parigi, è cresciuto smanettando sul computer di casa e poi lanciandosi nel mondo dei Minitel, una sorta di precursore di Internet creato dai francesi negli anni Ottanta.
Nel novembre 2002 annuncia la sua prima Freebox con un’offerta tutto incluso a 29,99 euro. In meno di due mesi, centomila francesi sottoscrivono un abbonamento con Free e ricevono a casa la “scatola magica”. Tutti gli altri operatori sono costretti a correre ai ripari, abbassando prezzi e inventandosi pure loro una box degna del nuovo concorrente. Dieci anni dopo, Niel provoca un nuovo terremoto. Apre le ostilità nella telefonia mobile con un breve tweet che riprende il messaggio degli alleati a Radio Londra prima dello sbarco in Normandia. L’offerta stracciata – chiamate senza limiti a 19,99 euro al mese – getta il panico nel settore. Free Mobile ha un milione di sottoscrizioni in pochi giorni. Tre anni dopo, controlla il 15% del mercato, e ha 16 milioni di abbonati tra rete fissa e mobile, un giro d’affari pari a 4,2 miliardi di euro.
Se sarà concretizzata, l’intesa con Hutchinson e VimpelCom permetterà a Iliad di “entrare sul mercato italiano delle telecomunicazioni, che accelera la sua transizione digitale”, scrive la società, e contribuirà a ricreare almeno in parte la concorrenza ridotta dalla fusione tra i due operatori esistenti. Un punto particolarmente importante per la Commissione europea, che sta conducendo un’indagine serrata e che, sempre in materia di telecomunicazioni, ha già detto no ad Hutchinson sull’acquisizione della britannica O2 proprio per questioni antitrust.
Con il suo stile immutabile – jeans e camicia bianca – Niel è balzato agli onori della cronaca per aver costruito nei mesi scorsi una posizione lunga su circa il 10% del capitale di Telecom. Una mossa che molti hanno interpretato come ostile a Vincent Bolloré che infatti è dovuto correre ai ripari. Il tentativo di ingresso in Telecom, concordato secondo alcune fonti con ambienti vicini a Palazzo Chigi, è poi stato respinto ma Niel non ha per questo abbandonato le ambizioni in Italia. L’episodio sembra ormai archiviato, anche in vista del nuovo accordo con Hutchinson e Vimpel-Com. Ma in Italia resta l’allarme tanto che ieri Fastweb ha emesso una nota con cui si augura «che la proposta Iliad garantisca le stesse prospettive di investimenti e sviluppo e chiediamo che sia sottoposta alla consultazione del mercato da parte della Commissione». Iliad è stata comunque informata da Xavier Niel, suo azionista di maggioranza, «che non detiene ad oggi direttamente o indirettamente alcuna partecipazione in diritto di voto o in capitale di Telecom Italia» secondo quanto indicato nella nota della società. Niel, prosegue la comunicazione, «non dispone che di un interesse economico marginale (inferiore a 25 milioni di euro) che sarà ceduto nelle prossime settimane» conclude Iliad.