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 2016  luglio 05 Martedì calendario

Appalti dei ministeri truccati: 24 arresti, indagato il deputato di Ncd Marotta

«Se io potevo rimanere, me ne fottevo di venire a fare il deputato a perdere tempo qua... il potere è immenso là». Così parlava l’onorevole Antonio Marotta di Ncd, poi confluito in Ap, intercettato, rimpiangendo la carica al Csm. Da deputato si sarebbe accontentato di spalleggiare un’associazione a delinquere decapitata ieri da 24 arresti, 100 perquisizioni e 1,2 milioni sequestrati in un’inchiesta della Procura di Roma con 127 capi di imputazione e 50 indagati per frode fiscale, corruzione, riciclaggio, truffa allo Stato e appropriazione indebita. Nelle intercettazioni allegate all’inchiesta verrebbe citato anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Marotta avrebbe rafforzato il potere di influenza del sodalizio in grado di arrivare «ad altissime cariche istituzionali» grazie all’incessante lavoro del faccendiere Raffaele Pizza (arrestato) e di suo fratello Giuseppe (indagato), detentore del simbolo della Nuova Dc e già sottosegretario del governo Berlusconi. Assieme decidevano nomine e appalti in Inps, Inail, Poste, Enel, Consip, ministeri della Giustizia e dell’Istruzione. Poi si arricchivano con subappalti inesistenti a società create a scopo di truffa. Hanno messo le mani sul servizio di contact center di Inps e Inail, 40,8 milioni di euro nel 2002, 118 nel 2010.
La richiesta di misure cautelari per Marotta è stata respinta dal gip Giuseppina Guglielmi che – non accogliendo in pieno le ipotesi d’accusa – è arrivata a contare per il parlamentare pene eventuali inferiori ai 3 anni, insufficiente a giustificare il carcere. Marotta è accusato dal pm Stefano Fava e dall’aggiunto Paolo Ielo di riciclaggio (ricettazione, per il gip), tre episodi di finanziamento illecito (uno solo accertato nell’ordinanza), corruzione e associazione a delinquere (anch’esse non riconosciute).
L’altro capo dell’associazione, con Pizza, era Alberto Orsini che gestiva un service di false fatture per imprenditori interessati a evadere e a creare fondi neri per le tangenti.
Le indagini del Nucleo Valutario della Finanza coinvolgono anche Vittorio Crecco, ex dg dell’Inps (ai domiciliari), il direttore centrale bilanci dell’istituto previdenziale Rosanna Casella (indagata), un dipendente Bnl e due funzionari dell’Agenzia delle Entrate che avvisavano dei controlli sulla galassia di «società cartiera» nate nell’ufficio di Orsini.