MilanoFinanza, 2 luglio 2016
Tutto quello che c’è da sapere su Jean-Pierre Mustier, il nuovo capo di Unicredit
L’endorsment nel corso del consiglio di amministrazione di giovedì 30 di Federico Ghizzoni, che con la sua consueta signorilità ha indicato in Jean Pierre Mustier il migliore tra i banchieri internazionali candidati a succedergli alla guida di Unicredit, è un segno concreto dello standing del nuovo ceo del gruppo. Una sorta di certificato di garanzia. E l’investitura ha ancora più valore se si considera che quando lasciò Unicredit nel 2014, l’intesa tra Ghizzoni e il banchiere francese si era incrinata (ma Mustier è rimasto nel cda Alitalia in quota Unicredit ). Del resto Mustier era in cima alla lista già da una decina di giorni, specie da quando la Bce ha insistito affinché il nuovo capo della banca non fosse italiano ma straniero.
Mustier, 55 anni, ha iniziato la sua carriera nel gruppo Société Générale dove ha rivestito diversi incarichi, prevalentemente nel settore del Corporate & Investment Banking tra il 1987 e il 2009 fino a diventarne responsabile. Successivamente, dal 2011 al 2014, è stato vice direttore generale di Unicredit con la responsabilità della Divisione Corporate & Investment Banking, anni nei quali ha lavorato appunto a stretto contatto con Ghizzoni, mentre dall’inizio del 2015 è stato impegnato in una partnership con Tikehau Capital, fondo di private debt francese. Nel 2009 era il più serio candidato a sostituire il numero uno di SocGen, Daniel Bouton, fino a quando non scoppiò lo scandalo Kerviel (il trader a cui è stata imputata l’intera responsabilità per la perdita 5 miliardi subita da SocGen, di cui Mustier era il superiore). Pochi mesi dopo quei fatti gli fu invece notificata l’accusa di insider trading, dalla quale il tribunale lo assolse ma che gli costò comunque una multa di 100 mila euro da parte della Amf che lo costrinse ad abbandonare SocGen. Eppure sulla serietà di Mustier ci sono pochi dubbi, il rigore e l’attenzione per le regole sono alcune delle principali caratteristiche che contraddistinguono il banchiere, così come la sua capacità di coniugare l’attenzione per i dettagli a una più ampia visione d’insieme delle situazioni.
Mustier, sposato con due figli, è appassionato di caccia tanto da condividere la proprietà di una riserva in Francia. Non che riservi molto tempo al suo hobby, visto che la sua dedizione al lavoro è riconosciuta.Piazza Affari per ora ha semplicemente preso atto della nomina, visto che quanto guadagnato nella seduta di giovedì (da 1,879 a 1,926 euro) è stato poi perso la giornata seguente, con la chiusura di venerdì 1 aprile in calo del 4,92% a 1,873 euro.
Il profilo del banchiere francese per Mediobanca Securities ben si adatta alle diverse esigenze degli azionisti. «È francese, non ha legami con gli azionisti storici, ha avuto una forte esperienza nella divisione Cib di Unicredit, e quindi conosce la banca e i suoi manager». Di conseguenza, avrà probabilmente bisogno di meno tempo per sistemarsi, disegnare la nuova strategia e per istituire un nuovo management per supportarla». Nessun altro candidato di cui si vociferava, spiega Mediobanca, «poteva offrire tale discontinuità, riducendo al minimo i disagi, a nostro avviso». Ubs sottolinea però «la mancanza di esperienza nel retail banking» che «ci lascia più cauti» anche se «la nomina di un ad non italiano sembra dimostrare l’impegno per la natura paneuropea del gruppo». Di fatto, gli occhi del mercato sono puntati ai fondamentali e al rafforzamento patrimoniale, che oggi equivale a parlare di aumento di capitale. Mustier lo sa benissimo, non a caso tra le sue prime dichiarazioni post nomina ha spiegato che «gli obiettivi fondamentali dovranno essere il rafforzamento dei requisiti di capitale e la crescita dei risultati».