Il Messaggero, 2 luglio 2016
Sarebbe la primula rossa cecena Chatayev il regista della strage di Istanbul
Sarebbe il jihadista ceceno super-ricercato Akhmed Chatayev, ora affiliato all’Isis, la mente dell’attacco all’aeroporto Ataturk di Istanbul, che martedì sera ha provocato 44 morti. Lo sostiene il quotidiano filo-governativo turco Yeni Safak.
PRIMULA ROSSA
Reduce della seconda guerra cecena, primula rossa in mezza Europa, dove è stato arrestato diverse volte ma mai estradato in Russia in virtù del suo status di rifugiato politico concesso dall’Austria nel 2003 Ahmed Redjapovic Chataev detto il monco, poiché privo di un avambraccio, è considerato dai russi il responsabile di una sezione dello Stato Islamico che si dedica agli attentati in Russia ed Europa. Nel 2008 fu arrestato in Svezia dove scontò un anno di carcere per possesso illegale di armi, nella sua auto la polizia trovò Kalashnikov, esplosivi e munizioni. Una volta uscito dal carcere si recò in Ucraina dove venne fermato a seguito di un mandato di cattura emesso dall’autorità giudiziaria di Mosca. Ma sempre grazie allo status di rifugiato politico concesso dall’Austria riuscì a evitare l’estradizione. Dopo circa un anno il suo nome emerge durante sanguinosi scontri nella Valle Lepota in Georgia tra ribelli e polizia durante i quali restano uccisi tre agenti e undici rivoltosi. Chataev resta ferito, viene arrestato ma poi rilasciato.
Secondo le forze speciali di Mosca, che stando al sito Meduza hanno passato il suo dossier ai colleghi occidentali già nell’agosto del 2015, Chataev è inoltre considerato il reclutatore-capo nell’area del Caucaso del nord, per quanto la sua influenza si sia spinta a volte ben oltre in Russia. Si suppone che il terrorista abbia anche guidato per un certo periodo il movimento clandestino armato, islamico-ceceno, Doku Umarov’s.
TRASFERIMENTO IN SIRIA
Chataev nell’aprile del 2015 si sarebbe trasferito in Siria militando nelle fila dell’Isis. Secondo Andrey Przhezdomsky,consigliere del direttore del Comitato nazionale russo contro il terrorismo, Chataev sarebbe diventato capo di una speciale unità dell’Isis incaricata di compiere attentati in Russia e in Europa occidentale. Cosa ripresa nel gennaio scorso dal quotidiano moscovita Kommersant, storicamente molto vicino al Cremlino, che indica Chataev quale reclutatore e addestratore di aspiranti terroristi.
A Istanbul intanto le indagini sulla strage all’aeroporto proseguono serrate. Un nuovo blitz compiuto ieri all’alba nella periferia europea di Basaksehir ha portato all’arresto di altri 11 stranieri, portando a 24 il totale delle persone fermate a vario titolo per l’attacco. Tra loro, ci sono diversi presunti combattenti stranieri provenienti dal Caucaso e dall’Asia centrale. Da quella zona, aveva avvisato il Cremlino, provengono dai 5 ai 7 mila soggetti radicalizzati, che in questi anni si sono uniti all’Isis in Siria e Iraq. Come i 3 kamikaze dell’aeroporto, due dei quali adesso hanno un nome: Rakim Bulgarov e Vadim Osmanov. Quest’ultimo è l’uomo che ha affittato nel quartiere storico di Fatih l’appartamento che per 32 giorni è stato il loro covo. Entrambi avevano passaporto russo. Resta ancora da accertare l’identità del terzo uomo. Gli investigatori stanno cercando di recuperare informazioni anche dall’hard disk di un computer distrutto, appartenuto ai terroristi e ritrovato in un cestino della spazzatura vicino alla loro abitazione.