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 2016  luglio 04 Lunedì calendario

«Ma te ne importa della Brexit?». Dall’Observer sarcasmo e veleno sul silenzio della Regina

È noto che la redazione del “Guardian” è un covo di repubblicani, ma nessuno si aspettava che nella sua edizione domenicale (con la testata “The Observer”), il giornale londinese pubblicasse un attacco così violento e frontale alla regina Elisabetta. La columnist Catherine Bennet ha condito il suo articolo con sarcasmo e veleno, domandandosi se valga ancora la pena di avere un sovrano, visto il totale silenzio della Royal Family sul referendum che ha deciso la Brexit. 
Bennet ha ricordato i tempi della morte di Lady Diana, e i titoli dei giornali che nel 1997 intimavano alla Regina: «Mostraci che te ne importa». Se proprio non ha voglia di occuparsene personalmente, scrive la giornalista, il suo ufficio stampa potrebbe risparmiare tempo utilizzando alcuni brani del discorso che Elisabetta pronunciò in tv proprio per Diana. Ad esempio questi, che andavano bene per la principessa, ma funzionerebbero anche per la Brexit: «Tutti noi abbiamo cercato, nei nostri differenti modi, di affrontare la vicenda. Non è facile esprimere il significato di una perdita, dato che la prima sensazione di shock è spesso seguita da un misto di sensazioni differenti: incredulità, incomprensione, ira e preoccupazione». Che cosa aspetta la Regina? Si domanda polemica Bennet. Non è lei la “roccia” della nazione, il simbolo della sua coesione? Le basterebbe fare come suo padre Giorgio VI, che nel 1939 chiese ai sudditi di «stare calmi, risoluti e uniti in questo momento di difficoltà». Invece niente, nemmeno quell’invito a «pensarci bene» che rivolse nel 2014 agli scozzesi prima del loro referendum. 
In effetti, il silenzio della Regina in occasione di un voto così importante anche per il futuro del Regno Unito è apparso a molti osservatori piuttosto strano. La domenica prima del voto, Elisabetta era con la sua famiglia alle corse di Ascot, apparentemente preoccupata solo dei suoi cavalli. Dopo il voto è andata in Irlanda del Nord e ha detto al vice premier Martin McGuiness che le chiedeva come stava: «Almeno sono ancora viva». Pochi giorni dopo, in Scozia, ha invitato gli scozzesi a stare calmi e a essere ottimisti, in sostanza a non chiedere di nuovo l’indipendenza. 
La Regina, secondo Bennet, non ha fatto abbastanza per smentire l’impressione che lei fosse favorevole alla Brexit, tesi sostenuta dai giornali di Rupert Murdoch e apparentemente confermata dalle indiscrezioni sulla domanda che Elisabetta avrebbe rivolto ad alcuni commensali, invitati a dirle tre ragioni per le quali la Gran Bretagna sarebbe dovuta restare in Europa. La risposta migliore, scrive giustamente la columnist, sarebbe stata: 1. Scozia; 2. Irlanda del Nord; 3. Galles. Il no all’Europa potrebbe infatti spingere queste tre regioni a lasciare il Regno Unito, e la Regina dovrebbe essere molto preoccupata da questa eventualità.
Elisabetta invece, per l’”Observer”, ha fatto troppo poco in cambio dei 45,6 milioni di sterline che lo Stato le ha versato nel 2015, e dei soldi che Carlo, Anna, William e Kate spendono per i loro viaggi. Il giornale conclude: forse, se questa è la “roccia di stabilità” che offre la Royal Family, un paese in bancarotta potrebbe anche pensare di farne a meno.