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 1916  febbraio 06 Domenica calendario

Necrologi

Camillo Finocchiaro Aprile
L’avv. Camillo Finocchiaro Aprile, deputato ed ex ministro, morto a Roma il 26 gennaio, fu per parecchi anni uno degli uomini politici più in vista della deputazione siciliana. Nella nativa Palermo esordì giovine avvocato di idee democratiche. Il II collegio plurinominale di Palermo lo mandò alla Camera nel 1882, ed egli andò a sedersi a sinistra, facendosi notare presto con discorsi su argomenti specialmente giuridici. La sua personalità politica si svolse nell’orbita di quell’astro dominatore che fu fino al 1896, con alterne vicende, Francesco Crispi; ma la maturità al governo non venne pel Finocchiaro Aprile che nel maggio 1892, quando a Rudinì succedette Giolitti, che dovendo prendere un siciliano nel gabinetto, scelse lui, notoriamente democratico e massone, affidandogli il portafogli per le poste e telegrafi, fino al novembre 1893. Cinque anni dopo il Finocchiaro Aprile fu assunto guardasigilli ministro per la Grazia e Giustizia nel gabinetto Pelloux dal giugno ’98 al marzo ’99; poi tenne ancora quell’alto ufficio dal 1905 al 1906 nel gabinetto Fortis, ed in fine nell’ultimo gabinetto Giolitti dal marzo 1911 al marzo 1914. Buon giurista, temperamento calmo, disciplinato, fu elemento d’ordine, secondatore, non imbarazzante. La sua salute era molto scossa fino da quattro o cinque anni: si è spento a 63: era vice-presidente della Camera, dove dal novembre 1892, per il ripristinamento dello scrutinio uninominale, rappresentava il collegio di Prizzi.

Luigi Porro

Il tenente generale Carlo Porro, sottocapo dello Stato Maggiore dell’Esercito, è stato colpito il 25 gennaio da grave lutto improvvisamente, per emorragia cerebrale essendogli morto, qui in Milano, a soli 52 anni, il fratello suo nob. avv. Luigi Porro, persona d’indole assai riservata, circondata da molta stima. Era avvocato ma non esercitava. Coprì a più riprese il posto di sindaco di Rovello. Il gen. Porro accorse dal fronte per assistere ai funerali, che riuscirono una degna dimostrazione per la memoria del defunto ed una significante attestazione di simpatia per il generale illustre, che nell’ora presente condivide col generale Cadorna le più alte responsabilità della guerra.
In Grecia la morte del ministro delle comunicazioni, Giorgio Theotokis, avvenuta la mattina del 25 gennaio per polmonite, ha suscitato largo rimpianto perché apprezzati anche dagli avversari politici erano il suo carattere politico e le sue qualità personali. Era un avversario di Venizelos, ma avversario franco e leale. Personalmente si compiaceva dell’amicizia dell’imperatore Guglielmo, presso il quale suo figlio è accreditato come ministro di Grecia. Le sue ultime parole di raccomandazione per la politica greca furono: «Prudenza, prudenza». Era nato a Corfù nel 1843, ed era stato ripetutamente ministro anche degli esteri, e dal 1905, prima di Venizelos, presidente dei ministri.