26 giugno 2016
L’Ue divisa sull’atteggiamento da tenere verso Londra • La Spagna oggi torna al voto • L’uomo che ha fatto esplodere un palazzo a Milano aveva scoperto che la moglie stava per andare a vivere col nuovo compagno • Le 36 ore in libertà di Rudy Guede • 900mila italiani malati di gioco d’azzardo
Brexit I ministri degli Esteri dei sei Paesi fondatori della Comunità europea - Germania, Francia, Italia, Olanda, Belgio, Lussemburgo - ieri a Berlino hanno detto al Regno Unito che deve sbrigarsi a iniziare le pratiche per abbandonare la Ue. Nelle stesse ore, non molto lontano, a Potsdam, Angela Merkel ha detto il contrario: «Onestamente, non dovrebbe impiegare secoli, questo è vero, ma ora non mi batterei per un periodo di tempo stretto. I negoziati devono avere luogo in un buon clima di lavoro. La Gran Bretagna resterà un partner stretto, con il quale siamo legati economicamente». La questione riguarda i tempi con i quali il governo britannico presenterà formalmente la richiesta di iniziare il processo di divorzio dalla Ue, che poi potrà durare due anni o più. David Cameron ha indicato ottobre, quando ci sarà un nuovo primo ministro. Bruxelles, Parigi e altre capitali insistono perché si inizi subito. Con diverse sfumature. Paolo Gentiloni ha spiegato che non si può lasciare nell’incertezza tutta Europa per problemi di tempi interni al partito conservatore britannico. Per il ministro francese Jean-Marc Ayrault semplicemente non si può perdere tempo. Quello tedesco, Frank-Walter Steinmeier, un po’ più prudente: ha sostenuto che non bisogna farsi prendere «né dall’isteria né dalla paralisi» (Taino, Cds).
Spagna La Spagna oggi torna al voto con una grande incognita: i risultati potrebbero somigliare molto a quelli dello scorso dicembre, ovvero allo scenario che ha portato a un’inedita paralisi. Stanotte, i seggi chiudono alle 20, con tutta probabilità il Paese non avrà un governo. E se negli ultimi sei mesi il Paese ha vissuto con relativa calma questa instabilità politica, la pazienza ora è finita e una terzo turno non è un’ipotesi accettabile, specie con una Borsa colpita duramente dalla Brexit. Da domani partiranno trattative, i veti incrociati della campagna elettorale dovranno cadere. Quattro i partiti in campo: in testa, secondo gli ultimi sondaggi, è il Partito Popolare, lontanissimo però dalla maggioranza assoluta. I tre avversari, Pedro Sánchez (Partito Socialista), Pablo Iglesias. (Podemos) e il centrista Albert Rivera (Ciudadanos) non sentono ragioni: nessun appoggio al Pp. Ciudadanos potrebbe affiancare il centrodestra solo a una condizione: la testa del premier Mariano Rajoy, per ora non disposto a farsela tagliare. Incompatibili, per promessa reciproca, i due nuovi movimenti, Podemos e Ciudadanos. Difficile un dialogo anche tra socialisti e Podemos. Mentre si montano i seggi si comincia già a parlare di un «re straniero», un Mario Monti alla spagnola, capace di mettere d’accordo tutti e capace di farsi intendere a Bruxelles (Olivo, Cds).
Gas Giuseppe Pellicanò, 50 anni, pubblicitario originario di Reggio Calabria, indagato per strage per l’esplosione di un tubo del gas che il 12 giugno ha distrutto un palazzo a Milano (vedi Fior da fiore di ieri) una quindicina di giorni fa aveva scoperto che la moglie Micaela, da cui si stava separando, si sarebbe trasferita a casa del nuovo compagno Salvo con le figlie di 11 e 7 anni. Pellicano è ancora ricoverato a Niguarda. Lo stesso ospedale dove si trovano le due figlie. Micaela Maselli, 43 anni, responsabile della scuola di danza del Teatro Carcano, sarà sepolta martedì pomeriggio, a più di due settimane dall’esplosione che alle 8.57 di domenica 12 giugno ha ucciso lei e i due fidanzatini Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa. Per la Procura a innescare quello scoppio sarebbe stato proprio Giuseppe Pellicanò. Gli investigatori hanno trovato il tubo flessibile della cucina staccato. Il gas ha invaso l’appartamento tra via Portoferraio e via Brioschi durante tutta la nottata. I pompieri hanno trovato anche la pinza usata per svitare l’impianto. Quattro giorni prima dell’esplosione, quando il capofamiglia era solo in casa, i contatori hanno segnalato un picco nel consumo di gas: una prova generale della strage o forse un primo tentativo. Pellicanò, indagato per strage, non è ancora stato interrogato. Pare che le sue condizioni non lo consentano. Chi lo ha potuto incontrare racconta di un uomo sconvolto e provato. Chi lo conosce da sempre, invece, lo descrive come una persona «mite» e incapace di un gesto simile. La polizia ha interrogato a lungo il medico che lo aveva in cura. Ha ricostruito la personalità di quest’uomo che viveva solo per la moglie e le bambine, una delle quali soffre di autismo. «Non gli ha mai fatto mancare niente. Nel suo passato non ci sono episodi di violenza». Negli ultimi tempi, proprio in corrispondenza con la nuova relazione della moglie, Giuseppe era cambiato: «Pianificava tutto in modo maniacale, era ossessionato dall’idea di non essere un buon padre». Quando i poliziotti sono entrati nel palazzo e hanno estratto il corpo di Giuseppe dalle macerie lui ha chiesto di salvare le due figlie. Poi è svenuto (Guizzi, Cds).
Guede Rudy Guede, 29 anni, ivoriano, l’unico condannato (dopo l’assoluzione definitiva di Amanda Knox e Raffaele Sollecito) per l’omicidio — primo novembre 2007, notte di Halloween — di Meredith Kercher, 21 anni, studentessa di Londra uccisa a Perugia ancora senza un perché, ieri ha vissuto le sue prime 36 ore di permesso premio, dopo nove anni di detenzione. Guede è stato condannato nel 2007 a 16 anni per concorso in omicidio e violenza sessuale. Il permesso dell’ivoriano scadrà questa sera alle 21 e il ragazzo ha così tanta paura di rovinare tutto che ha già chiesto al suo amico e portavoce italiano, il giornalista Daniele Camilli, di accompagnarlo in carcere «almeno un’ora prima». A Camilli, Rudy ha chiesto una scacchiera, un profumo e un melograno, frutto fuori stagione: l’amico ha girato mezza Tuscia, ma alla fine l’ha trovato. Il tribunale di sorveglianza di Roma ha concesso in appello questo permesso premio a Guede perché lui negli anni avrebbe mostrato una «positiva evoluzione personologica». Una decisione però in netto contrasto con il parere espresso in precedenza dai colleghi viterbesi, che ritengono invece la pericolosità di Rudy ancora «non cessata» in virtù della «mancata assunzione di responsabilità in ordine ai gravissimi reati commessi». Il 16 luglio la commissione dell’università di Roma Tre entrerà in carcere per sancire la sua laurea triennale in Storia contemporanea con tesi sui mezzi d’informazione di massa (Caccia, Cds).
Azzardo Milioni di italiani (900mila dei quali clinicamente malati), nel 2015 hanno versato 25 miliardi in slot machine, 22 miliardi in videolottery, 1 miliardo in scommesse virtuali, 1,5 miliardi nelle sale Bingo, 12,5 miliardi in «giochi di carte non a torneo» (in gran parte poker on line) e 7 miliardi al Lotto. L’azzardo legale produce un giro d’affari da ottantotto miliardi di euro e lo scorso anno ha portato nelle casse del Tesoro 8,8 miliardi (Malaguti, Sta)
(a cura di Roberta Mercuri)