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 2016  giugno 24 Venerdì calendario

La pagella ad alto gradimento della Merkel: il 7% dei tedeschi le dà ottimo, il 27% buono, il 29% un più che sufficiente, il 14 le dà un sei, il 12% considera la sua politica «manchevole», e il 9 del tutto sbagliata. Pare proprio che sia la Cancelliera più amata di tutti i tempi

Finisce la scuola, almeno in Italia. In Germania rimangono aperte fino a metà luglio, e fino al primo agosto in Baviera. È tempo di pagelle: che voti prende Frau Angela, a poco più di 14 mesi dal prossimo voto nazionale (settembre 2017)? Prenderebbe tra il due e il tre, ma chi la detesta non si affretti a esultare.
Il sistema tedesco va al contrario, rispetto all’italiano: l’uno è il voto più alto, il nostro dieci, e il sei il più basso. Il tre equivale dunque al nostro sei, la promozione assicurata, sia pure con il minimo necessario.
Nonostante la tempesta provocata dalla sua politica delle frontiere aperte, che ha portato in Germania, in pochi mesi, un milione e centomila profughi, i contrasti violenti con i cristianosociali bavaresi che la ritengono la causa di quasi tutti i problemi, le violenze contro i centri di accoglienza e l’avanzata dei populisti, la signora viene bocciata da meno del 20% dei tedeschi.
In particolare, appena il 7% le dà un sehr gut, un ottimo, cioè l’uno. Il 27 si limita a gut, buono. Il 29 le assegna un più che sufficiente, e il 14 le dà la sufficienza, il sei. Il 12% considera la sua politica «manchevole», e il 9 del tutto sbagliata, in totale dunque il 21% di giudizi negativi. Il sondaggio scende nei dettagli, analizzando il voto a seconda dei partiti di appartenenza, ma i risultati sono scontati: i più favorevoli sono i cristianodemocratici, seguiti dai liberali, e dai verdi, questa è l’unica parziale sorpresa, quindi i socialdemocratici. I voti negativi vengono dall’estrema, a sinistra e a destra, dalla Linke dei postcomunisti ai populisti dell’Afd.
Un risultato personale che conferma le previsioni di voto: se si votasse domenica prossima, la Cdu/Csu della Cancelliera otterrebbe il 34%, una buona tenuta, mentre crollerebbero gli alleati socialdemocratici a poco più del 20. I verdi si confermerebbero come terzo partito con il 13, la Linke si fermerebbe al 9, testa a testa con l’Afd intorno al 10 (ma i movimenti di protesta calano sempre al voto nazionale rispetto alle consultazioni regionali). Tornerebbe infine al Bundestag l’Fdp, il partito liberale, con il 6. Un risultato che renderebbe possibile un nuovo governo neroverde, come nel ricco Baden-Württemberg, con il 47% dei voti. Gli altri insieme si fermerebbero intorno al 45-46%.
Una maggioranza risicata, ma quanto basta (i partiti che non ottengono almeno il 5% non entrano in parlamento). Un’alternativa, se i socialdemocratici non vorranno tener in vita la Grosse Koalition, dove vengono messi in ombra dalla Merkel. Ci sarebbe un’altra possibilità: un tricolore rosso rossoverde, tutti insieme socialdemocratici, postcomunisti e verdi, superando un tabù che resiste dalla caduta del Muro. Ma sarebbe la paralisi politica: difficilmente si potrebbe andare avanti a forza di compromessi tra Linke e Grünen, con la mediazione dei socialdemocratici.
Dunque, Frau Angela non ottiene più dieci e lode come ai suoi tempi d’oro, ma nessun cancelliere ha mai conservato un tale indice di gradimento, dopo undici anni di potere. E abbia un sei generoso o un sette striminzito, rimane lei la migliore della classe.