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 2016  giugno 24 Venerdì calendario

Bac, Abitur, A-level o Vlioppilastutkinto. Ecco come ci si diploma all’estero

Il Bac in Francia, l’Abitur in Germania, l’A-level in Inghilterra, il Titulo de Bachiller in Spagna sino all’impronunciabile Vlioppilastutkinto finlandese. Non esiste una via europea alla maturità, un modello ideale, l’esame perfetto. Ma un nervo scoperto della maturità italiana, introdotta nel 1923 e più volte riformata, rispetto all’Europa c’è: la valutazione, affidata a singole commissioni. Con un’alta variabilità nei giudizi finali: l’anno scorso i 100 e lode sono stati lo 0,4% in Lombardia e il 2,3 in Puglia.
Di qui l’appello di Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, sulla necessità di cambiare l’esame: «Nei paesi del Nord Europa c’è un sistema di valutazione unitario, meccanismi che permettono di confrontare i risultati. Da noi no. La maturità va ripensata in questo senso, deve assumere un valore omogeneo a livello nazionale». Sulla stessa linea Giovanni Biondi, presidente dell’Indire e dell’European Schoolnet: «Non esiste uno standard europeo, sugli esami e i sistemi di istruzione non c’è omologazione come per le politiche agricole. Da noi la maturità ha un grande valore, ma ha un punto debole: la valutazione soggettiva affidata agli insegnanti».
La fine del percorso di studi secondari dipende dai differenti sistemi scolastici: da noi, più che in altri Paesi, l’esame di stato conserva il valore di un rito iniziatico, segna il passaggio all’età adulta, nel Nord Europa prevale la certificazione di competenze acquisite nelle singole materie. Viaggio tra i banchi europei.
In Spagna il nuovo esame dovrebbe partire il prossimo anno, grazie a una legge approvata dal Partido popular nel 2013. Sempre che il voto di domenica non determini un cambio di governo: il Psoe e Unidos Podemos hanno già detto che metteranno mano alla riforma scolastica. Ad oggi non c’è nessun esame di Stato, la valutazione la fanno i singoli istituti. Dopo il percorso obbligatorio sino a 16 anni, gli studenti spagnoli possono fare due anni di bachillerato e ottenere il titolo di Bachiller. Per accedere all’università occorre poi superare una prova gestita dal ministero o dalle comunità autonome come in Catalogna. La riforma cancella quest’ultima prova e introduce un esame simile al nostro, la “evaluaciòn finale de Bachillerato” in cui la media dei singoli corsi peserà per il 60%, con una parte stabilita dal ministero e un’altra a livello regionale.
La Francia ha un esame finale simile al nostro, il Baccalauréat, conseguito nei lycée tra i 17 e i 18 anni, suddiviso in generale, professionale e tecnologico: più prove che partono dal penultimo anno, commissioni esterne. Quest’anno i ragazzi francesi sono stati impegnati negli esami dal 15 al 22 giugno. Qui la differenza è che per poi entrare nelle Grandes écoles non basta il Bac.
In Svezia e Islanda non è previsto un esame di Stato, nemmeno nel Belgio fiammingo; c’è nella parte francese, dove la prova obbligatoria e uguale in tutte le scuole si chiama Cess. Quest’anno è stata svolta il 17 giugno e comprendeva una sintesi scritta in francese, come la nostra prova di italiano (argomento? Il ritorno alle buone maniere e alla politesse) e una prova di storia sul conflitto Est-Ovest durante la Guerra fredda in Europa. I risultati si integrano con le medie nelle altre discipline.
In Olanda c’è l’Eindexamen, con una commissione centrale che valuta i risultati. In Finlandia alla fine degli studi obbligatori a 16 anni viene rilasciato un certificato coi risultati ottenuti in test svolti durante il percorso. La “maturità” arriva alla fine degli studi liceali non obbligatori: prove articolate su materie a scelta degli studenti, in autunno e in primavera.
In Inghilterra c’è il General certificate of secondary education (con materie obbligatorie come inglese, matematica e scienze) e l’A-level, suddiviso dal 2000 in due parti, indispensabile per andare all’università. I diciottenni inglesi sono valutati su tre materie e non dai loro docenti, ma da enti e istituti esterni. Sul voto finale ha un peso l’andamento scolastico degli ultimi due anni. Gli studenti tedeschi devono sostenere l’Abitur per conseguire l’Allgemeine Hochschulreife, il permesso di accedere all’università. Le prove variano a seconda dei Lander, con il tedesco, la lingua straniera e la matematica obbligatori per tutti. Ma il dibattito è aperto: per il 2017 l’indicazione è di una maggiore uniformità tra gli stati federali.